martedì 22 luglio 2025

I TROPICAL SAFARI pubblicano “PUNTA PENNA VIBES”, un viaggio elettronico, mistico e mediterraneo

Pubblicato sui principali store digitali per Cazzimma DischiPunta Penna Vibes”, un viaggio tra downbeat, chill elettronico e vibrazioni al tramonto, nato dalla creatività di alcuni amici, Fabio Falcone, Nicola Ciccotosto, Gianluca Castaldi e Massimo Giuliani, e ispirato a uno dei luoghi più magici d’Italia e vanto del nostro territorio: Punta Penna e la sua riserva naturale.
«È un omaggio alla bellezza che abbiamo a pochi metri da casa e che troppo spesso dimentichiamo di onorare – spiega Fabio Falcone – Punta Penna Vibes è questo: un atto d’amore per un luogo sacro, la sua luce, il suo silenzio. Non è un album da ascoltare. È un album da vivere.»
Il progetto è nato durante un viaggio a Torino, dopo ore di asfalto e racconti a cuore aperto. «Ma il vero epicentro è qui: tra sabbia, vento e silenzio – spiega ancora Falcone in un lungo post sui social – È un omaggio. Alla Spiaggia di Punta Penna, uno dei luoghi più magici d’Italia e a tutto quello che gli gira intorno. Ai trabocchi, ai fari, ai tramonti che ti cambiano il battito. A quel tipo di bellezza che ti guarisce anche se non te ne accorgi. Questo disco è per chi sogna ancora. Per chi non ha bisogno di fuggire perché sa vedere. Per chi sente che l’altrove è esattamente qui anche se non ce lo stiamo più dicendo, cazzo. Viviamo in un luogo che potrebbe essere il centro del mondo e invece lo stiamo lasciando svuotare, abbandonare, dimenticare. Vasto non è una promessa, è una promessa non mantenuta. Serve visione. Rispetto. Amore.»
“Aderci Dreams, “Libertini Beach”, “Sunset over Faro”, “Trabocco Sound”, sono solo alcuni dei titoli che richiamano il territorio, la natura, la bellezza, ma anche ricordi, sensazioni e stati d’animo.
“PUNTA PENNA VIBES” è un grande album da vivere «Da chiudere gli occhi, stendersi a terra, e lasciarsi attraversare. Una preghiera elettronica. Un rituale chill. Una lettera sonora al nostro futuro.»



lunedì 21 luglio 2025

Francamente e Kyoto al Dal Basso Festival 2025

L’attesa è finalmente finita: con un post sui social, ieri è stata svelata la line-up dell’edizione 2025 del Dal Basso, ovvero, come recita lo slogan, “il Festival più fresco dell’Estate!”.
L'evento, promosso dalla Consulta Giovanile di Vasto in collaborazione con l'Assessorato alle Politiche Giovanili e l'Associazione Grido APS, giunge quest’anno alla IX edizione.
Oltre ad alcune voci nuove della scena locale, come Lorenza Carmen, Dr. Cartman e Sevenpier, saliranno sul palco della Villa comunale, due giovani big molto interessanti: Francamente e Kyoto.
Francamente, al secolo Francesca Siano, è una cantautrice italiana. Nasce a Torino nel 1996 ma vive a Berlino, dove lavora come guida turistica. Si avvicina ben presto nel mondo della musica, ma è nel 2024 che avviene la svolta, grazie alla partecipazione a X Factor. Uno dei momenti più intensi del suo percorso al talent show è stato quello in cui ha presentato il suo inedito “Paracadute”, considerato da Manuel Agnelli uno dei singoli più belli mai ascoltati nel programma. Il 22 giugno scorso è uscito il suo nuovo singolo dal titolo “Zagara”.
Kyoto è il progetto musicale di Roberta Russo, cantautrice, batterista e performer classe 1996. Il suo sound unisce industrial, post-punk ed elettronica scura con spoken music e testi cantautorali. Attiva sulla scena musicale dal 2020, ha portato la sua musica su palchi prestigiosi in giro per l’Europa.
Nel 2024 ha pubblicato due EP, “Limes Limen” e la sonorizzazione di “Extralibera”. Con oltre 100 concerti all’attivo, ha vinto il Premio Live di Musica da Bere 2024 e nel gennaio 2025 ha rappresentato l’Italia all’Eurosonic Festival in Olanda.
Apriranno e chiuderanno il Festival i Dj Set di Francesco Sabatini e Andrew Terpo.
L’ingresso è gratuito.



domenica 20 luglio 2025

VastoSound T-Shirt Collection 38 – Santo Niente

Su Umberto Palazzo e il Santo Niente si scritto tutto o quasi, ma la cosa più importante è che la leggendaria band è tornata sul palco per celebrare il trentennale dell’uscita de “La vita è facile”, album storico che segnò un punto di svolta per il rock indipendente italiano, catturando il disagio dell'epoca e lasciando un segno indelebile.
Nell’estate del 2024 Umberto Palazzo ha voluto celebrare ancora una volta il Santo Niente con la ristampa della storica t-shirt dell’album ‘sei na ru mo’no wa na ‘i. Due le versioni: navy e royal. Naturalmente, entrambe le versioni non potevano mancare nella t-shirt collection di VastoSound.



 


venerdì 18 luglio 2025

Collisioni 2025: secondo appuntamento Chopin vs Elton John

Dopo il sold out della serata d'esordio, mercoledì 23 luglio torna il secondo appuntamento di Collisioni, il format ideato da Identità Musicali che fa incontrare – o meglio, scontrare – mondi musicali solo in apparenza lontani. Questa volta, sul “ring” due giganti: Elton John e Chopin.
Da un lato le melodie di Chopin, immortali, delicate, malinconiche, dall’altro il terremoto di note, la tastiera spericolata di Elton John, rock star simbolo dell’evoluzione musicale dagli anni ‘70 ad oggi.
Conduce la serata Alfredo Bruno che dividerà nuovamente il palcoscenico con il pianista Federico Santori, interprete di Chopin e autore degli arrangiamenti di Elton.
Biglietti disponibili nei rivenditori del circuito Ciaotickets e al link: https://www.ciaotickets.com/.../collisioni-chopin-vs....
Il prezzo online è di 5 € (+ 1 € prevendita). I biglietti saranno disponibili presso il Palazzo D'Avalos nelle due ore antecedenti lo spettacolo al prezzo unico di 5 €.
L’evento è realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura e del Comune di Vasto.



giovedì 17 luglio 2025

Roberto Gatto Quartet apre la IV edizione di Vasto in Jazz

Domenica 27 luglio, presso la rotonda di Vasto Marina, è previsto il primo appuntamento della IV edizione di Vasto in Jazz, la prestigiosa kermesse musicale voluta dal musicista vastese Lino Molino dell'associazione Livemusic. Ad aprire la rassegna sarà Roberto Gatto, sicuramente il più rinomato batterista italiano all’estero che vanta importanti partnerships con artisti del calibro di Chet Baker, Freddy Hubbard, Lester Bowie, Gato Barbieri, Kenny Wheeler, Randy Brecker, Enrico Rava, Ivan Lins, Vince Mendoza, Kurt Rosenwinkel, Richard Galliano, Pat Metheny, Joey Calderazzo, e tanti altri.
Nel 1983 è stato eletto il primo batterista italiano dal sondaggio della rivista mensile “Fare Musica”, a cui seguono tantissimi altri riconoscimenti.
Nel 2018 ha partecipato con Rita Marcotulli al Festival di Sanremo 2018 come ospite di Max Gazzè, in gara con il brano “La leggenda di Cristalda e Pizzomunno”.
Questi i successivi appuntamenti in programma, tutti previsti ai Giardini d’Avalos:
14 agosto Karima
15 agosto Giuseppe Venezia group con special guest Fabrizio Bosso
18 agosto Flo-Zanisi Quartet




mercoledì 16 luglio 2025

A Monteodorisio grande serata di musica in ricordo di Angelo Canelli

Doppio appuntamento domenica 20 luglio a Monteodorisio per ricordare la musica di Angelo Canelli, indimenticato musicista scomparso tragicamente nel 2006 in seguito ad un incidente stradale.
Protagonisti della serata, dalle ore 21 in poi, presso la corte del Castello, saranno i Jazz Up Trio, con Luigi La Verghetta alla batteria, Marco Mancini al piano e Ivano Sabatini al contrabbasso, e gli Attack, band storica vastese formata da Danilo Laccetti alla voce, Vittorio Patriarchi al basso, Angelo Celenza e Luigi Dedda alle chitarre e Francesco La Verghetta alla batteria, che eseguirà brani in stile funky, soul, fusion/jazz-rock e progressive.
Evento realizzato dall'Associazione Civico Zero in collaborazione con il Comune di Monteodorisio. 



 


martedì 15 luglio 2025

Il 26 luglio a Lentella la seconda edizione del Totem Festival

Dopo il successo dello scorso anno, sabato 26 luglio torna la seconda edizione del Totem Festival nella zona dei colli di Lentella a pochi passi dal centro abitato.
Dalle ore 18 del pomeriggio apertura dell’aerea food e spazio alla maratona musicale che vedrà salire sul palco nomi interessanti della scena musicale italiana quali Il Mago del Gelato, Marianne Mirage, Gioia Lucia e Riccardo Crisante, fresco vincitore dell’ultima edizione di Due Note a Vasto.
Dj set a cura di Zack.


IL MAGO DEL GELATO
II Mago del Gelato sono quattro musicisti, affascinati dal mondo e dalla sua trasversalità e questa forte curiosità, sia musicale che culturale, è sintetizzata nel loro lavoro. Rubano il nome ad un bar di Via Padova, Milano.
Nel marzo 2025 pubblicano il loro primo album "Chi è Nicola Felpieri?", un intrigante racconto musicale, un mix cosmopolita di afrobeat, funk e jazz.
Vocoder e cori, percussioni, sintetizzatori anni 80, chitarre roots e una sezione ritmica di basso e batteria che trascina in una danza sfrenata e sudata.
Dopo essersi esibiti al MI AMI sono pronti a girare l'Italia quest'estate per portare dovunque la loro musica.
Con Il Mago del Gelato rischia di tornare di moda la Musica.


MARIANNE MIRAGE
Cantautrice e musicista capace di fondere con grazia pop, indie e alternative, Marianne Mirage inizia la sua carriera nel 2016 con l’album “Quelli come me” (Sugar Music), ma è nel 2017 che si fa notare dal grande pubblico partecipando al Festival di Sanremo con il brano “Le Canzoni Fanno Male”, scritto da Kaballà e Francesco Bianconi.
Negli anni, condivide il palco con artisti di fama internazionale, da Benjamin Clementine a Brunori Sas, da Tamino a Patti Smith, che la chiama in apertura al tour italiano del 2017, oltre a numerose collaborazioni nel mondo del cinema, vincendo un Nastro d'Argento nella categoria "Migliore Canzone Originale" nel 2018.
Il suo ultimo album "Teatro" è un disco vivo, intimo e immediato, in cui la musica diventa una via d’accesso privilegiata al mondo interiore, grazie alla voce di Marianne, al tempo stesso sensuale e pervasiva, e agli arrangiamenti essenziali che mettono in risalto la forza evocativa delle parole.


GIOIA LUCIA
Gioia Lucia, al secolo Lucia Vitale, è una giovane cantautrice di 23 anni.
Il suo progetto artistico inizia nel 2021 con Artist First, lontano da costruzioni artificiose, il lavoro di Gioia Lucia si fonda sull’autenticità, è una storia raccontata con sincerità.
Nel 2024 segna un nuovo capitolo della sua carriera musicale, con la pubblicazione di "𝗩𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗶𝗻 𝗳𝗮𝗰𝗰𝗶𝗮" e "𝗠𝗼𝗿𝘁𝗮 𝗱'𝗮𝗺𝗼𝗿𝗲", che anticipano l'uscita del suo atteso primo album "𝗙𝗼𝗿𝘀𝗲 𝘂𝗻 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗼", conquistando il favore delle piattaforme digitali e un crescente pubblico.


RICCARCO CRISANTE
Lentellese doc, classe 2003, cantante con formazione classica, debutta nel febbraio scorso nel ruolo di Figaro ne "𝗜𝗹 𝗕𝗮𝗿𝗯𝗶𝗲𝗿𝗲 𝗗𝗶 𝗦𝗶𝘃𝗶𝗴𝗹𝗶𝗮", nel frattempo scrive e interpreta brani pop/indie.
Dopo la sua partecipazione ad "𝗔𝗺𝗶𝗰𝗶 𝗱𝗶 𝗠𝗮𝗿𝗶𝗮 𝗗𝗲 𝗙𝗶𝗹𝗶𝗽𝗽𝗶" pubblica il suo primo brano "𝗟𝗲 𝗟𝘂𝗰𝗶"
che lo porta ad aggiudicarsi il premio come "𝙈𝙞𝙜𝙡𝙞𝙤𝙧 𝘼𝙧𝙩𝙞𝙨𝙩𝙖" nell'ultima edizione di Due Note a Vasto.
Con lui saliranno sul palco Paride Marzuoli, Rebecca Spinella, Giovanni Salerni, Federica Di Felice e Giulio Fornaro.


ZACK
Direttamente dalla scena locale, Matteo D'Agnillo, in arte Zack, si sta affermando come uno dei DJ più promettenti del momento.
Con un sound che attraversa disco, soul, funk e le calde vibrazioni dell'house, le sue selezioni musicali sono un viaggio raffinato ed energico, capace di accendere qualsiasi dancefloor.
Dietro la console, unisce gusto musicale e carisma naturale, conquistando pubblico e addetti ai lavori.
Quest'anno porta tutta la sua energia sul palco del Totem Festival, e vi assicuriamo che sarà impossibile restare fermi.
Non perderti il suo set: la pista ti aspetta.








domenica 13 luglio 2025

“Concerto per Pino”, omaggio musicale nel decennale della morte

Dieci anni fa, il 4 gennaio 2015, si spegneva Pino Daniele, uno degli artisti più amati che ha lasciato un segno indelebile nella musica italiana, grazie ad una voce inconfondibile ed una capacità di creare un sound profondamente personale, mescolando la sua napoletanità con il soul, il blues e il jazz.
Dopo le tante iniziative organizzate a Napoli e in tutto il territorio italiano, anche Vasto vuole rendere omaggio al grande artista, attraverso un concerto organizzato venerdì 18 luglio alle ore 21 presso i Giardini d’Avalos.
Ad esaltare i brani di Pino Daniele ci saranno i Phoen(ix), formati da Peppino Forte (chitarra e voce), Lino Molino (batteria) e Vincenzo Martinelli (basso), ovvero tre/quarti dell’omonimo storico gruppo vastese attivo dal 1981 al 1987, accompagnati da Mauro Gallo al piano e Domenico Mancini al violino. Saliranno sul palco anche alcuni ospiti a sorpresa.


 

 

sabato 12 luglio 2025

A Vasto la seconda edizione della "Festa del Popolo": due giorni di cultura, musica e diritti alla villa comunale

Dopo l’anteprima di giovedì scorso, in via Adriatica c/o il Portale di San Pietro, con il concerto di One Sam Band e Golkonda, il 18 e 19 luglio presso la Villa Comunale di Vasto, a partire dalle ore 18:00, si terrà la seconda edizione della Festa del Popolo, evento promosso da La Conviviale – Casa del Popolo in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Giovanili.
Due serate all’insegna dell’impegno sociale, della musica e della condivisione, per riflettere insieme su temi fondamentali come il lavoro, la salute ed i diritti in generale.
Il programma di venerdì 18 luglio prevede un incontro pubblico dal titolo “Com’è umano lei. Assoggettamento e resistenze nel lavoro” a cui parteciperanno Eliana Como, Sindacalista e transfemminista, componente dell’Assemblea Generale Nazionale CGIL FIOM e Claudia Candeloro, Avvocata del lavoro e attivista politica. A seguire, Dj Set con Elle-P e musica dal vivo con Pablo El Perro, Ferramenta Hardcore e C.U.B.A. CABBAL, storico rapper pescarese, che tornerà ad esibirsi presso la villa comunale di Vasto a 16 anni di distanza dal concerto tenuto nel 2009 per la Festa di Liberazione.
Sabato 19 luglio si terrà un incontro pubblico dal titolo “Territori, comunità e diritto alla salute” cui parteciperà Ex OPG “Je so’ pazzo” Ambulatorio popolare di Napoli, Infermieristica di comunità di Gagliano Aterno (AQ), Silvana Di Palma, Sindaca di Castiglione Messer Marino. L’incontro sarà moderato da Nicoletta Radatta de La Convivale - Casa del Popolo. A seguire Dj Set con Dj SLIM e live con Juan Loco, Stefano Di Matteo & Blerina Shera, Attack e I Malati Immaginari.
L’ingresso agli eventi è gratuito.
“La Festa del Popolo nasce dalla volontà di offrire alla cittadinanza, e in particolare alle nuove generazioni, - dichiarano il sindaco, Francesco Menna e l’assessora alle Politiche giovanili, Paola Cianci - uno spazio in cui cultura, impegno e musica si incontrano. L’iniziativa vuole essere un momento di aggregazione popolare, riflessione e festa, promuovendo valori di giustizia sociale. Siamo orgogliosi di sostenere un evento che mette al centro i diritti, la partecipazione e la bellezza dell’incontro tra persone e idee.”
“Anche quest’anno la Festa del Popolo – dichiara il Presidente de La Conviviale, Stefano Di Santo Morelli - sarà una due giorni di dibattiti e musica. Concerti e convivialità in serata; prima discuteremo con ospiti sui temi del lavoro e dei territori. E daremo spazio a interventi a sostegno del popolo palestinese. Temi tra loro anche legati, pure se apparentemente lontani. Se dovessimo dire con una parola il filo conduttore della Festa, sarebbe, probabilmente, dignità sul lavoro, di vita, umana. Una dignità che nessuno ci regalerà ma che dovremo lottare per ottenerla”.




  

giovedì 10 luglio 2025

"Canto e Musica al Calar del Sole", domani il primo appuntamento

Sabato 12 luglio 2025 i colori del tramonto della Spiaggia di Punta Penna e il calore del Coro Polifonico Histonium “B. Lupacchino da Vasto” accoglieranno i “Colori Corali” del Coro Giovanile Dauno “U. Giordano” di Foggia, diretto da Luciano Fiore.
Torna quindi la rassegna “Canti e Musica al Calar del Sole” in uno dei luoghi più significativi di Vasto, dove la musica incontra la natura, un'esperienza coinvolgente nel pieno rispetto per l’ambiente. Il Coro Giovanile Dauno accompagnerà il pubblico attraverso un viaggio tra il pop internazionale (Cohen, Kelly, Timberlake, Coldplay), italiano (Elisa, Gazzè, Fiore), e il popolare.
«Con grande entusiasmo accogliamo anche quest’anno la rassegna “Canti e Musica al Calar del Sole”, che unisce la bellezza del paesaggio naturale di Punta Penna alla forza della musica dal vivo. Un'iniziativa che – per il sindaco Francesco Menna e l’assessore alla Cultura e al Turismo Nicola Della Gatta - valorizza la bellezza della costa e che interpreta in modo autentico il nostro impegno per una Vasto sempre più attenta alla qualità dell’offerta artistica, al coinvolgimento delle nuove generazioni e alla promozione di eventi rispettosi dell’ambiente».
La direzione artistica della rassegna è di Davide Di Ienno e di Luigi Di Tullio, organizzazione Coro Polifonico Histonium “B. Lupacchino da Vasto” con il patrocino del Comune di Vasto, assessorato alla Cultura e al Turismo, in collaborazione con l'assessorato all'Ambiente, Coop. Cogecstre e Riserva Naturale Punta Aderci.






sCuolANZONISSIMA 2025: viaggio nel cinema. Tra gli ospiti Mita Medici

L’Associazione Culturale GunG Ets Aps, da anni presidio autorevole di cultura sul territorio, rinnova il proprio impegno a favore delle arti e della formazione giovanile, con particolare riguardo alla musica e allo spettacolo, in collaborazione con Kesia Production, realtà specializzata in comunicazione e produzione visiva e che ha finanziato l’evento, annunciano la quarta edizione di sCuolANZONISSIMA, in programma venerdì sera alle ore 21.00 ai Giardini d’Avalos di Vasto.
Un evento divenuto ormai appuntamento essenziale del cartellone culturale cittadino, che quest’anno abbraccia un tema di innegabile suggestione: il cinema. Sarà un itinerario emotivo attraverso le colonne sonore che hanno definito generazioni, con un repertorio scelto con rigore filologico. Non un semplice concerto, ma un’esperienza narrativa pensata per evocare memorie collettive e atmosfere senza tempo.
La direzione artistica e musicale è affidata al Maestro Auro Zelli, figura di riferimento nel panorama musicale nazionale, noto anche per la serietà del metodo e la capacità di forgiare giovani talenti. La sua scuola di canto creativo e songwriting si distingue in Abruzzo per la qualità dell’insegnamento, testimoniata dalla partecipazione di suoi allievi per due edizioni consecutive a The Voice Kids su Rai1 e da produzioni originali che hanno arricchito il panorama musicale regionale e oltre, come la presenza al coro de La Notte dei Serpenti diretto dal M° Enrico Melozzi di una sua giovane allieva vastese: Benedetta Caluori.


Punto di vertice di questa edizione sarà la partecipazione straordinaria di Mita Medici, artista la cui carriera attraversa con grazia e carisma la storia dello spettacolo italiano. Attrice e cantante di raro talento, Mita ha lavorato con registi come Dino Risi, ha dato volto e voce a celebri commedie musicali e ha segnato un’epoca televisiva con la sua presenza scenica, divenendo figura imprescindibile del nostro immaginario collettivo. Ricordiamo la sigla di Canzonissima da lei interpretata condotta da Pippo Baudo; la sua partecipazione intende celebrare il legame profondo e fecondo tra musica e cinema che costituisce la vera anima di questa edizione. Accanto a lei, protagonisti saranno i giovani artisti della scuola di canto: Thomas Bucci, Alice Centofanti, Miriam Cuccaro, Giorgio Damiani, Aurora Di Risio, Ludovica Mastrorillo, Sara Marini, Chiara Mancaniello, Giovanna Mattucci, Cecilia Romilio, Martina Saraceni, Giorgia Sorrentino, Giorgia Travaglini, Fabio Tascone, Giulia Tascone, Asia Vicoli.
Un ensemble ricco di personalità e talento che, guidato dal M° Zelli, interpreterà brani legati ai grandi classici cinematografici con rispetto filologico e un tocco personale capace di renderli vivi e contemporanei.
L’evento si realizza grazie alla sensibilità e al sostegno del Comune di Vasto, con particolare riconoscimento al Sindaco Francesco Menna, all’Assessore alla Cultura Nicola Della Gatta e all’Assessora alle Politiche Sociali Anna Bosco, che confermano un’attenzione costante alla promozione culturale di qualità.
Fondamentale, il contributo dei sostenitori, aziende del territorio che rendono possibile la realizzazione dell’evento. L’invito è rivolto a tutti coloro chi desiderano lasciarsi trasportare da una serata di grande eleganza e spessore, tra note e immagini che hanno segnato la storia del cinema. Un’occasione rara per condividere la bellezza di un patrimonio culturale che non smette di ispirare e unire.
Ingresso gratuito (posti limitati)


domenica 6 luglio 2025

"Scrive come un angelo". Domenico Rossetti e la Sofonisba

di Lino Spadaccini

Avvocato, letterato, poeta estemporaneo, drammaturgo, librettista, giornalista e traduttore, Domenico Rossetti (Vasto 1772 – Parma 1816) è stato tutto questo e molto altro ancora, ma ancora oggi, ad oltre duecento anni dalla morte, rappresenta una di quelle figure affascinanti ed enigmatiche, scarsamente considerate e studiate, ricordate soprattutto per la notorietà dell'illustre fratello Gabriele.
Tra le opere più importanti del letterato vastese ricordiamo la tragedia San Gavino (1801), scritta durante il periodo vissuto in Sardegna, ed il poemetto La Grotta di Monte Calvo (1804), scritto in seguito alla scoperta di una grotta nei pressi dell’abitato di Falicon nei pressi di Nizza (ancora oggi sotto la lente degli studiosi per la presenza misteriosa di una piccola piramide), senza dimenticare la direzione del Giornale del Taro (oggi Gazzetta di Parma), il giornale più antico ancora in stampa, e l'importante incarico di Segretario Generale del Conte Starhemberg, assunto in una fase politica molto delicata per le sorti dell'Italia.
Ma una delle opere che gli ha dato una buona notorietà è il libretto scritto per l'opera Sofonisba, musicata dal compositore Ferdinando Paer, per l'apertura del Teatro del Corso di Bologna, inaugurato nientemeno che da Napoleone Bonaparte.


Dopo essere fuggito da Napoli nel 1792, per evitare l’arruolamento e l’imbarco per la battaglia di Tolone, ed essere stato a Roma, sull’Isola d’Elba, in Sardegna, a Nizza e Torino, nella primavera del 1804 Domenico Rossetti si trasferisce definitivamente a Parma. L’arrivo nella piccola "Atene d’Italia", come venne ribattezzata Parma nel 1731, sotto i Borboni, rappresenta una svolta per la vita del poeta vastese. I viaggi, lo studio, l’apprendimento, le tante amicizie strette con i personaggi più facoltosi, lasciano spazio ad una vita più tranquilla trascorsa ad instaurare un rapporto stretto con la città e con il governo francese, che si era insediato in città sin dal 1796.
Dopo pochi mesi di permanenza nella città emiliana, invitato dagli amici, Domenico Rossetti pubblica Il Bucentoro e La Regatta, scritto durante il soggiorno presso il capoluogo ligure, ma l’opera che più lo farà conoscere e gli darà notorietà sarà la stesura del libretto d’opera Sofonisba, musicato dal maestro parmigiano Ferdinando Paër, commissionato per l’apertura del nuovo Teatro del Corso di Bologna. In realtà il teatro verrà inaugurato due volte: la prima, la sera del 19 maggio 1805, con la rappresentazione di un'opera seria, e l’inaugurazione vera e propria, il 20 giugno successivo, alla presenza nella città emiliana di Napoleone Bonaparte.
Agli inizi del 1805, il Paer si trova a Parma per ultimare l’opera seria commissionatagli per l’apertura del teatro bolognese. Dalla corrispondenza stretta con Maria Teresa d’Austria, possiamo apprendere alcune notizie interessanti che ci aiutano a capire meglio questo periodo. In una lettera del 5 marzo, il compositore parmigiano si scusa per il ritardo del suo viaggio a Vienna, dovuto all’opera della Sofonisba in allestimento ed accenna ad una Cantata, dal titolo La Passione, e la Risurrezione, con la poesia affidata al poeta Domenico Rossetti perché, come egli stesso precisa, «scrive come un angelo». Un apprezzamento non indifferente per il poeta abruzzese che merita la raccomandazione del compositore verso la corte viennese di Maria Teresa: «Se il Teatro di Vienna abbisognasse un Poeta alla piazza del Sig. Brividali codesto giovane di anni 30 sarebbe più atto e ‘l più convenevole agli Imp.li Teatri anzi lo metto umilmente agli Imp.li Piedi di Vostra Maestà, e glielo raccomando vivamente. Egli ha lo stile Mettastasiano, ed è pieno di educazione, e talento».


Ma torniamo all’inaugurazione del 19 maggio. Ecco come viene riportata la cronaca della serata sulla Gazzetta di Bologna:
«Nella sera delli 19. del corrente in questa Città si aperse il bellissimo nuovo Teatro detto del Corso, Invenzione, e Disegno del non mai abbastanza lodato Architetto Sig. Francesco Santini, Pubblico Ingegnere, e Professore di Prospettiva nell’Accademia delle belle Arti, colla Rappresentazione del Dramma serio la Sofonisba, Musica del celebre Maestro Paër, all’attuale Servigio di S. A. S. l’Elettore di Sassonia, in cui si distinguono per la rinomata loro celebrità gli Attori primarj, che sono la Signora Maddalena Grassi prima Donna, la Sig. Maria Marchesini Soprano, ed il Tenore Sig. Diomiro Tramezzani, mirabilmente secondati dalle altre parti, e dall’armoniosa Musica dei Cori. I Balli d’invenzione dell’egregio Sig. Gaetano Gioja sono pur essi oltre modo applauditi per la maestrevole esecuzione di tutte le parti, fra le quali ottengono, come dovunque, i sommi applausi la Signora Fortunata Angiolini, ed il Sig. Antonio Chiarini primi Ballerini.
Non crediamo doverci trattenere nel descrivere la bellezza, gli ornamenti, la magnificenza di questo nuovo Teatro, che in un sol corpo di fabbrica mirabilmente contiene la Sala di Ballo, le Camere per ogni sorta di Gioco, il Caffeaos, le Abitazioni per gli Attori, e Caffè, la Trattorìa ec.».
Queste, invece, le impressioni del Paer, nella lettera del 25 maggio trasmessa a Maria Teresa d’Austria: «L’Opera è andata in scena Sabbato scorso. La musica ha piaciuto generalmente. La prima sera nacquero molt’inconvenienti soliti accadere nelle prime aperture d’un nuovo teatro, ma la 2ª. e 3 ª. recita fui chiamato sul palco; con grandi acclamazioni. Essendoci mancati i due soggetti principali la Banti e Crivelli, che forzatamente furon trattenuti a Milano per colà servire alle Feste perciò temevo moltissimo dell’esito».
Un mese più tardi, il 20 giugno, arriva a Bologna l’Imperatore, accompagnato dalla consorte e una folla festante ed entusiasta. Al loro ingresso nel teatro, gli illustri ospiti vengono lungamente applauditi e acclamati, dalle autorità e dalle famiglie più facoltose e benestanti della città. Rimasti in teatro per circa un’ora, mostrano di gradire particolarmente il balletto, diretto da Gaetano Gioja, al quale faranno pervenire le loro congratulazioni.


La parte della protagonista, Sofonisba, viene ricoperta dall’affascinante Maddalena Grassi, Diomiro Tramezzani indossa i panni di Siface, Maria Marchesini quelli di Massinissa, Luigi Zambelli è Scipione, Pietro Galantini è Lelio e Luigia Masini ricopre il ruolo di Osmida. Direttore d’orchestra e primo violino dell’Accademia Filarmonica è Francesco Rastrelli, direttore dei cori e al cembalo Tommaso Marchesi. Il vestiario è curato sotto la direzione del signor Luigi Uccelli ed eseguito dal capo sarto Giovan Battista Lombardi, macchinista di scena Pellegrino Sassatelli e attrezzista Gaetano Rubbi.
Le repliche proseguiranno anche per le settimane successive, alternate alla rappresentazione di una commedia in musica del maestro S. Mayr, intitolata Labino e Carlotta, eseguita da una compagnia di comici, tra cui il valente Antonio Parlamagni.
La stessa opera verrà riproposta nel Teatro Imperiale di Parma nel febbraio del 1806, sempre con Maddalena Grassi nel ruolo di Sofonisba, mentre gli altri ruoli saranno ricoperti da Giacomo Guglielmi (Siface), Elisabetta Belloni (Massinissa), Antonio Tonioli (Scipione), Pietro Bentivoglio (Lelio) e Costanza Mazzini (Osmida), diretti da Maurice Antonio Berthomieux.
La Sofonisba verrà più volte replicata per la stagione operistica ("Il Carnevale") 1805-06, alternato a Il Mitridate, di Sebastiano Nasolini, e rappresentato con gli stessi interpreti.


Per il libretto della Sofonisba, il Rossetti si ispira al precedente scritto da Antonio e Girolamo Zanetti per il compositore Niccolò Jommelli nel 1746, ma anche al testo alfieriano, in particolare per quanto riguarda l’Atto I fino a tutta la scena IV.
Per un’analisi dettagliata del libretto scritto dal Rossetti, abbiamo preso in considerazione l’edizione parmense, rivista e corretta rispetto a quella bolognese.
Nel libretto d’opera è stata inserita una nota su richiesta del poeta vastese, che spiega i motivi di alcune "forzature" necessarie alla stesura del testo, come l’improvvisa presenza di Siface, creduto morto, al matrimonio tra Sofonisba e Massinissa, e la conclusione lieta del dramma «...giacché pare, che l’orrore di un tragico fine offenda non poco la sensibilità dell’uditorio». Probabilmente ha pesato anche la scomparsa dell’Alfieri l’anno precedente, che ha allontanato «il rischio di essere bastonati: Sofonisba beve, ma non veleno, Massinissa accetta che Siface e sua moglie se ne vadano liberi». Una conclusione comunque che, se ben accettata dal pubblico, ha condizionato non poco il giudizio dei critici musicali: «L’inaspettata conclusione simile a una leggenda – scriverà Jeremy Commons – condiziona inevitabilmente il valore del libretto. Eppure, bisogna dare atto al Rossetti di essere riuscito a creare una successione di situazioni forti. La sua poesia può essere convenzionale - il libretto può essere di vecchio stile nella sua concentrazione di arie - ma le situazioni drammatiche sono elevate e passionali».

L’opera, divisa in due atti, la prima formata da 13 scene e la seconda da 12, inizia con le note dell’ouvertures (larghetto - allegro non troppo - finale in crescendo) eseguita dall’orchestra. Si apre il sipario. La scena si svolge in un campo romano, presso le mura della Città di Cirta. Una marcia trionfale e coro di romani annunciano la vittoria di Scipione africano su Siface, Re di una parte della Numidia:
Scipione, al tuo cospetto / È tratto il vinto Re.
Siface giace incatenato davanti al suo vincitore, ma non si abbassa alla sua volontà, rivendicando il proprio titolo:
Anche in mezzo alle catene / Son Siface, e son Regnante: / Serbo in petto, e nel sembiante / La mia regia maestà. / Non imploro alle mie pene, / La pietà, che in te ai annida: / Non discende Eroe Numida / Ad un atto di viltà.
Rimasti soli, Siface racconta a Scipione delle sue origini, dell’incontro e del successivo matrimonio con la bella Sofonisba, figlia del Re Cartaginese Asdrubale, nemico acerrimo dei romani:
...Io vidi / Là di Cartago ai lidi, un dì la bella / D’Asdrúbal figlia, Sofonisba, e n’arsi. / Non sdegnò l’amor mio. La chiesi al Padre: / L’ebbi: ma, oh ciel! Quando d’Imene all’Ara / La mia destra le porsi, / Pianse, pregò, mi vinse, / Ed a giurar mi astrinse, / Che quella destra stessa, / Che mi dava su lei dritto, e comando, / Contro di Roma impugnerebbe il brando.
A questo punto, Scipione gli confessa che la consorte potrebbe già essere stata fatta prigioniera e caduta nelle mani di Massinissa, figlio di Gaia, capo dei Massili, alleato dei Romani, e già innamorata di Sofonisba prima del suo matrimonio con Siface.
Siface è disperato: Geloso foco / M’arde, e mi strugge. Il mio nemico, / L’aborrito rival dunque in trionfo / Nella mia Regia entro? Il suo nemico giurato, l’acerrimo rivale, questa volta ha trionfato e sarà mosso da desiderio di vendetta: la sua ira si scaglierà sui propri figli e le sue mani si stringeranno intorno a sua moglie, per risvegliare l'antica fiamma mai sopita.
La scena si sposta nella piazza della città di Cirta, capitale del regno, dove Sofonisba attende il ritorno del marito trionfante vincitor, ma le sue aspettative vengono presto deluse: Osmida, la sua confidente, le annuncia l’arrivo di uno stuolo di soldati con a capo Massinissa. Sofonisba è sconvolta: ...Che sento! Il fier nemico / Del mio caro Consorte!... / L’amico de’ Romani!... / Il vilipeso amante mio primiero!
Accolto da una marcia trionfante Massinissa entra in scena sopra un carro trionfante, accompagnato dal suo esercito con stuolo di palme, bandiere, corone d’alloro e trofei.
Il Re Numida scende dal carro e si accosta a Sofonisba, la quale cerca di sottrarsi: Ah! perchè da me t’involi, / O Regina, Idolo mio? La regina cartaginese chiede la sorte del marito: Ov’è Siface? Dì, vive ancor, o fra gli estinti ei giace? Pensando alla morte certa del marito, Sofonisba chiede di conoscere il suo destino: Dimmi, di Roma io sono, / O di te prigioniera?
Sofonisba è disperata, ha perso il marito, ma non vuole cadere nelle mani dei Romani e chiede a Massinissa di aiutarlo: Non vedi a’ piedi tuoi / Sofonisba dolente? / Sofonisba piangente? / Scorda ogni antica offesa, / Rammenta sol l’amante; / Generoso qual sei prometti, e giura / O di sottrarmi a sì funesta sorte, / O con le mani tue darmi la morte.
Per conquistare il cuore della donna, Massinissa giura di non farla cadere nelle mani dei Romani e le propone, come unica via di salvezza, di sposarlo. La risposta della regina cartaginese è negativa, ma Massinissa è consapevole che col tempo la donna cambierà idea e acconsentirà al matrimonio, sotto la benedizione di Scipione.
Nella scena ottava del primo atto si trovano di fronte i due rivali, Siface e Massinissa: ...Io sono / Di Sofonisba possessor, dice il vincitore e senza indugi afferma, Ella è mia sposa... / E mi giurò per sempre amore, e fede. Siface rimane interdetto: Oh Dei, che sento!... / Attonito rimango! E fu capace / di tanto eccesso Sofonisba! Il mio / Tenero amor!... / Che farò non sò.
Entra in scena Scipione che, dall’alto della sua autorità, costringe Massinissa a separarsi dall’amata, perché Sofonisba deve essere consegnata ai Romani, ma egli vuole ad ogni costo sposare Sofonisba. Il rifiuto della cartiginese è categorico, ma Massinissa riesce successivamente a conquistare il cuore della donna quando egli giura odio eterno ai romani ed eterna fedeltà a Cartagine. Ora il mio core è pago, dice Sofonisba con entusiasmo, Or m’avrai tua Consorte, / E fida a te sarò fino alla morte.
Siamo giunti al termine del Primo Atto, che si chiude con il terzetto Una soave calma. Mentre Massinissa e Sofonisba cantano il loro amore e la loro futura felicità, sono osservati di nascosto da un furioso Siface, che, dopo aver ascoltato abbastanza, si fa avanti minaccioso, tra la sorpresa della moglie e di Massinissa. Il quadro è altamente drammatico e tocca uno dei punti più alti di tutta l’opera, con un armonioso intreccio delle tre voci, che esprimono i propri stati d’animo di odio, di tormento e di vendetta.


Il secondo atto si apre con l’ira di Scipione per aver scoperto il giuramento fatto da Massinissa: Massinissa ha giurato / Odio a’ Romani: Tutto scoprii, ma la sua speranza è che il traditore possa ravvedersi.
Intanto, negli appartamenti reali, Sofonisba tenta di calmare l’ira dello sposo, ma questi, preso un pugnale tenta di ferire a morte la donna. Solo il tempestivo intervento dei due figli riesce a far desistere il loro padre e a far riaccendere il reciproco amore, cantato in duetto: Mio bel tesoro, / È cessato il mio furor (timor per Sofonisba). / Anche in mezzo alle mie pene / Qualche gioja, e qualche bene / Sento nascermi nel cor.
Sofonisba, fatta arrestare da Scipione, giace in catene. Ormai il suo cuore è solo per Siface, e lo confessa allo stesso Scipione. Intanto arriva minaccioso Massinissa, il quale chiede la liberazione della cartaginese: Con quai dritti tu osasti / Sofonisba arrestar? e diretto ai soldati Numidi: Sudditi, udite. / Il vostro Re v’impone / Di liberarla.
Scipione mette in dubbio i sentimenti della donna, e rivolto a Massinissa chiede: E sei sicuro / Dell’amor suo? Lo son, risponde Massinissa, ma Sofonisba, incalzato da Scipione, conferma: Son di Siface: / Esser d’altri non posso.
Massinissa esce furioso minacciando vendetta, una tremenda ritorsione che lo porterà a colpire i figli innocenti di Sofonisba. Siface, però, è pronto a difendere la sua famiglia e, sguainata la spada, s’inoltra nell’orrido antro sotterraneo contiguo alla Reggia, affrontando il suo rivale. Siface ha la meglio, ma prima di sferrare il colpo mortale, interviene Scipione, che minaccia di uccidere la moglie se non risparmia la vita di Massinissa: Ebben, se vibri / Il fatal colpo, io Sofonisba uccido / ...La sveno. Per amor della propria donna, Siface è costretto a deporre la propria arma.
Siamo ormai giunti verso la fine dell’opera. Nella Scena XI l’introduzione orchestrale (andante maestoso) lascia spazio al Coro di Numidi, che introduce alla scena finale all’interno del tempio dedicato a Marte, dove al centro c’è un altare e sopra di esso un simulacro del Nume; ai suoi piedi è poggiato un foglio, mentre sul lato sinistro c’è un nappo.
Sofonisba legge il foglio datogli da un sacerdote di Marte: Poiché sottrarti a una funesta sorte / Tentai, ma invan, scampo a te sia la morte. / Sorbi il nappo fatal entro il tuo seno: / Io dall’acciar morrò, tu dal veleno. La cartaginese, dopo un attimo di sgomento, decide di bere il veleno e morire piuttosto che cadere nelle mani di Roma:
Che lessi, o Dio! qual gelo
Ah mi ricerca il sangue!
Geme lo spirito, e langue
Per l’improvviso orror.
Più non si tardi. Un prezioso dono
Questo nappo è per me... Folle! che dico?
Ed io lasciar potrei
Lo sposo, i figli in sì dolente stato?
Questo core non è tanto spietato.
Vivrò dunque... ma come? oppressa, e serva!
Ah! no, si mora. Io ne’ respiri estremi
Odio a Roma rinnovo.
...E la mia morte sia
Alla mia patria un vanto, a me sollievo:
Nemico ciel, vincesti. Eccomi, io bevo.

Nel tempio entrano Siface, i figli, Scipione, Osmida e le ancelle, ma ormai è troppo tardi. Con voce dimessa Sofonisba lancia un ultimo saluto: Ah consorte! Ah figli! Addio. / Io vi aspetto negli Elisi; / Là vivrem semore indivisi, / Ed il cor ci esulterà.
A questo punto c’è il colpo di scena finale e l’annunciata tragedia lascia il posto al lieto fine. Osmida, intuita le intenzioni di Massinissa, aveva scambiato il nappo avvelenato con innocente liquore. Sofonisba è salva. Scipione ammirando il coraggio della donna le dona la libertà. Anche Massinissa è vivo perché fermato in tempo dal fido Lelio ed è anche perdonato da Scipione. La stessa Sofonisba apre il suo cuore e si avvicina al popolo romano: I miei sdegni, e l’ire e l’oblio, / Roma odiar più non poss’io: / Ah, che troppo in te risplende / La clemenza, e la pietà.
E tutti insieme cantano:
Gran piacer dopo aspre pene
È il goder d’un vero bene!
Non vi è gioja più perfetta,
Nè maggior felicità.


Nel 1806 l’opera del Paer varca i confini italiani, non senza momenti di apprensione nel dover presentare l’opera all’attento pubblico tedesco. L’opera, con alcune modifiche, viene rappresentata il 14 aprile a Dresda nel Teatro Elettorale di Sassonia, dove lo stesso compositore parmigiano è Maestro di Cappella di S. A. R. Per l’occasione viene stampato il libretto con traduzione a fronte in tedesco.
Nel 1810, ed ancora nel 1824, l’opera viene rappresentata nel Koenigl. Bayer. Hof Theater di Monaco.
Nella primavera del 1820 l’opera va in scena nel prestigioso Teatro S. Carlo di Napoli. La prima rappresentazione dell’opera avviene la sera del 6 aprile sotto la direzione del maestro Nicola Festa. Le scenografie sono del fiorentino Francesco Tortolj, attivo a Napoli già dal 1808. La parte di Sofonisba è ricoperta dalla soprano spagnola Isabella Colbrand (1785-1845), prima donna del S. Carlo e futura moglie del compositore pesarese Gioacchino Rossini.


La Sofonisba è sempre stata considerata una delle opere minori del Paer. Dopo aver goduto di un buon successo, soprattutto nella prima metà dell’Ottocento, è caduta quasi nel dimenticatoio oscurata dal discreto successo di altre opere semiserie, preferite dal pubblico, come ad esempio il Maestro di Cappella, più volte registrato su supporto fonografico.
Solo in questi ultimi anni, per merito della casa discografica inglese Opera Rara, la Sofonisba è stata riportata all’attenzione del pubblico. Il brano di chiusura del primo atto Una soave calma, è stato inserito in vari supporti musicali, pubblicati tra il 1994 ed il 2000, eseguito dalla Philarmonia Orchestra diretta da David Parry, con la partecipazione dei soprano Yvonne Kenny e Diane Montague, e dal tenore Keith Lewis. Il medesimo brano, con gli stessi interpreti è stato inserito anche in un CD dedicato alla soprano Diane Montague.
Se la registrazione di Una soave calma rappresentava una preziosa chicca per gli appassionati e studiosi del Paer e del Rossetti, nell’autunno del 2006, la casa discografica londinese ha pubblicato gli Highlights dell'opera, e come orgogliosamente specificato sul bollino applicato sulla copertina, si tratta della World Premiere Recording, ovvero una prima registrazione mondiale. Oltre un’ora di musica che, anche se non ci dà la possibilità di ascoltare l’opera nella sua completezza, comunque ci permette di assaporarne i momenti principali.
Come da consuetudine della casa discografica londinese, il CD è racchiuso in un elegante cofanetto accompagnato da un esauriente libretto di 142 pagine, con il testo completo dell’opera (le parti incluse sul cd sono stampate in azzurro), ripreso dall'originale bolognese ed un lungo ed esauriente saggio dello studioso musicale Jeremy Commons.
La registrazione risale al luglio 2005, effettuata presso la Henry Wood Hall di Londra ad opera della Philarmonia Orchestra diretta da Marco Guidarini, con Jennifer Larmore (Sofonisba), Paul Nilon (Siface), Rebecca Evans (Massinissa), Mirco Palazzi (Scipione), Colin Lee (Lelio) e Lucy Crowe (Osmida).