mercoledì 15 gennaio 2025

Discografia Vastese n.357 - Banda Piazzolla

Banda Piazzolla – Votate a zi’ Nicola!, CD, 2015

Dopo il successo di “El Checato” (2011) e, soprattutto, “E’ Belle l’Abruzze Me”, alla fine del 2015 la Banda Piazzolla, orchestra nata per iniziativa del compositore ed arrangiatore Pino Piazzolla, pubblica il terzo CD dal titolo “Votate a zi’ Nicola!”.
L’album si muove nel solco dei precedenti: musica folk-pop, testi in dialetto e in italiano con temi che pescano nella realtà di tutti i giorni. “Votate a zi’ Nicola”, “Mustafà lu vu cumprà”, “La canzone del cellulare”, sono considerati dal pubblico e dalla critica, veri e propri marchi di fabbrica di Banda Piazzolla.
I personaggi di Banda Piazzolla, come zi’ Gino (interpretato da Nino Bixio), Armanto il Presidento e Caddane lu viggile urbane (interpretato da Carmine D’Ermilio), e Concetta la cafunette e Lu mazzemarelle (interpretata da Norma Carusi), trovano una importante ragion d’essere anche negli spettacoli dal vivo dove le canzoni vengono anticipate da piccole gag con gli stessi allo scopo di sottolinearle ed arricchirle. Non meno importanti i balletti in costume per costruire un live show di 3 ore all’insegna dell’allegria, dell’ironia e della leggerezza.

Formazione:
Pino Piazzolla, tastiere
Romina Vallese, voce
Antonio Scarpone, voce e chitarra
Dino Rossi, tastiere, fisarmonica e organetto
Domenico Schiavone, basso
Nicola Di Blasio, batteria, percussioni, voce






Banda Piazzolla - Votate zi' Nicola (official videoclip)


 

Banda Piazzolla - Caddano il viggilo urbano (official videoclip)


 

Banda Piazzolla - Mustafà lu vu cumprà (official videoclip)


 

Banda Piazzolla - La canzone del cellulare 2.0 (official videoclip)


 

domenica 12 gennaio 2025

Lysa: “K.O.”, pubblicato il primo singolo del 2025

Da venerdì è online sulle principali piattaforme digitali “K.O.”, il nuovo singolo di Lysa pubblicato per l’etichetta Nigiri/Sony Music Italia.
Composto dalla stessa Lysa, al secolo Lisa Gambatese, ed Elia D’Ovidio, il brano è un’esplosione di emozioni, forza e femminilità. La canzone racconta una storia d’amore che si svolge sul ring, tra colpi di scena e una vittoria finale che celebra il girl power.
Con melodie avvincenti e testi emotivi, “K.O.” non si limita a celebrare il potere femminile, ma anche l’importanza di rispettarsi, trovare sicurezza in se stessi e affrontare il mondo senza paura. Lysa, con il suo carisma magnetico e la sua scrittura distintiva, ci regala un mix vibrante di pop audace, immagini evocative e influenze internazionali.




sabato 11 gennaio 2025

Pubblicato su YouTube il videoclip di “QCTP”, nuovo singolo di ILL PAPA

Il brano, dal titolo “QCTP”, acronimo di “Quello che ti pare”, prodotto da Andrew Terpo e distribuito dall’etichetta Garone Records, rappresenta un viaggio intimo e coraggioso verso la libertà di espressione, un tema centrale nella poetica dell’artista.
Il videoclip, diretto dal videomaker Stefano Alfieri, noto come STALF, arricchisce l’esperienza del brano con immagini potenti e suggestive, capaci di catturare l'essenza del messaggio di ILL PAPA.
Con "QCTP", ILL PAPA invita il pubblico a rompere ogni barriera e a intraprendere un viaggio personale verso la piena autenticità. Un’uscita imperdibile per chi crede nella forza della musica come strumento di libertà e cambiamento.





venerdì 10 gennaio 2025

Takahiro Yoshikawa domenica al Teatro Rossetti

Domenica 12 gennaio, alle ore 18, concerto imperdibile al Teatro Rossetti di Vasto. Il pianista giapponese Takahiro Yoshikawa presenterà un programma tutto incentrato sul "Preludio" per pianoforte, dalle trascrizioni di due brani dal clavicembalo di Bach a otto preludi di Chopin, chiudendo con la prima esecuzione assoluta di dodici preludi del compositore vastese Raffaele Bellafronte.



mercoledì 8 gennaio 2025

IL RICORDO DEL M° ANIELLO POLSI A 120 ANNI DALLA NASCITA

Tra le sue innumerevoli canzoni del vasto repertorio popolare, ricordiamo Nostalgie di Vaste, La Scaffette, Ci stave ‘na vote, Vocche a vocche e La canzone di nonne, ma la sua vasta produzione include anche musica da camera, musica sacra, commedie musicali e operette, come la splendida Core me’.

di Lino Spadaccini

120 anni fa, il 9 gennaio 1905, nasceva a Mutignano Aniello Polsi, poeta e musicista, autore tra i più significativi della canzone folkloristica abruzzese.
Aniello Polsi fin da giovane manifestò il suo spiccato amore per la musica apprendendone le prime nozioni da Padre Eustachio Farina nel Collegio Serafico di Tagliacozzo. Ostacolato dalla volontà paterna, s’indirizzò prima agli studi classici, ma una volta conseguita la licenza superiore ad Atri, preferì seguire l’amore per la musica dedicandosi allo studio del solfeggio, dell’armonia e del pianoforte con il M° Antonio Di Jorio. Successivamente, entrò al Conservatorio di Napoli “San Pietro a Maiella”, dove ebbe la fortuna di avere come maestro l’insigne musicista orsognese Camillo De Nardis, autore di varie opere, oratori, musica da camera e canzoni abruzzesi. Tra i due nacque un'amicizia vera che andava al di là del semplice rapporto tra studente e professore. Anche dopo il conseguimento di diploma al conservatorio ed il successivo trasferimento a Vasto, Aniello Polsi mantenne i rapporti con il suo Maestro, tanto da ospitarlo nella propria abitazione durante il secondo conflitto mondiale, quando fu costretto a fuggire da Napoli in seguito ai bombardamenti delle forze alleate. 
 


Polsi giunse a Vasto intorno al 1930, dove mantenne ininterrottamente la cattedra per l'insegnamento della musica, dapprima nella Scuola d'Avviamento e nella Scuola Media, mentre negli anni ’50 conseguì anche l’abilitazione all’insegnamento di canto e musica corale nelle scuole magistrali.
A Vasto incontrò il suo primo amore, la signora Maria Monteferrante, vedova di Michele Raspa, caduto in guerra. La cerimonia di fidanzamento, avvenuta il 15 agosto del 1931, venne sottolineato con un breve articolo sulle colonne de Il Vastese d’Oltre Oceano: «Alla cerimonia, svoltasi in un’atmosfera di viva cordialità, sono intervenuti i parenti più intimi ai quali è stato servito un signorile rinfresco. Il Maestro Polsi ha anche suonato al piano alcune delle sue più belle composizioni, dando alla festa carattere di più intensa vivacità.»
Convolati a nozze poco tempo dopo, la serenità famigliare venne macchiata dall’improvvisa morte della giovane moglie. Qualche anno più tardi, Aniello Polsi formò una nuova famiglia con la prof.ssa Carla Pinelli, da cui ebbe una figlia, Sandra, la quale, in età matura, seguì la vocazione religiosa entrando in convento.

Il M° Polsi con Michele Fiore, Lello Martone, Luigi Martella e Filandro Lattanzio

Nei primi anni di presenza a Vasto, Polsi costituì insieme a Gino Martella, Michele Fiore, Lello Martone, Espedito Ferrara e Filandro Lattanzio, un piccolo cenacolo di giovani e squattrinati che amava le belle arti. Per Polsi quelli furono anni di intensa ispirazione musicale. Particolarmente significativa risultò la collaborazione soprattutto con il poeta dialettale vastese Espedito Ferrara. Una prima collaborazione avvenne nel 1931, con la musica per Ritorna, un “Valse Song”, cantata da Lucia Scotti in una serata organizzata dalla Filodrammatica del Dopolavoro presso il Teatro Rossetti, e soprattutto l’anno successivo con l’operetta Core me’, che fece conoscere la giovane coppia in tutto l’Abruzzo ed anche oltre regione.
Era il 16 ottobre 1932 quando andò in scena per la prima volta la commedia musicale. Clamoroso fu il successo di pubblico e di critica, con l’intreccio amoroso di Rusenelle (nella prima rappresentazione del 1932 interpretata da Lucia Scotti), Minghe (Raimondo Sanframonti) e Fiurine (Michele Galante), che entusiasmarono ed emozionarono gli spettatori presenti non solo nel Teatro Rossetti di Vasto, ma anche in altri prestigiosi teatri abruzzesi, come il Fenaroli di Lanciano e il Marrucino di Chieti, soprattutto nell’edizione successiva degli anni ’40, riproposta per interessamento del preside Italo Testa. Tutto questo grazie da una trama semplice, coinvolgente e piena di liricità, creata dalla penna dell’appena ventiquattrenne Espedito Ferrara, esaltata dalle melodie fresche ed eleganti composte da Aniello Polsi.

Teatro Rossetti, 1932, Una scena da Core me'

«La commedia, felicemente innestata alle forme classiche della nostra operetta – si leggeva in una nota dell’O.N.D. (Opera Nazionale Dopolavoristi) nei giorni precedenti la rappresentazione del 1932 – costituisce il primo tentativo, il primo esperimento di produrre scenicamente il folklore abruzzese in veste lirica e idilliaca secondo una concezione organica e artistica, in cui versi, prosa e musica riflettano quasi specchio fedele l’anima della gente nostra tutta pervasa di tenerezza e di fascino senza incorrere perciò in deprecate arcadicherie o in banalità operettistiche. L’amore, sbocciato come uno sgarciante rosolaccio fra il grano, viene trattato dal Rag. Ferrara con una idealità finissima, squisitamente delicata, frammista ad un senso di ineluttabile superstizione e animato dal soffio religioso, che formano la parte maggiormente poetica e tipicamente folkloristica del lavoro.»

Tutta la compagnia di Core me' insieme al M° Polsi ed Espedito Ferrara

Altri lavori di particolare interesse e successo furono le musiche create per Lu zie spiccicate, commedia dialettale in tre atti su libretto di Luigi Anelli, Giuvannelle di Scanne, favola drammatica in tre atti su libretto di Guido Giuliante, Passe l’amore, scena campestre su libretto di V. Garzarelli, La marrocca rosce, commedia musicale in tre atti, A lu cafè di Giuvannine, scenetta in due tempi, Ma qualle Catari’, commedia musicale in tre atti, La zingarella cieca, commedia su libretto di Ida Zanolini, la commedia musicale per ragazzi Raggio di luna, su libretto di Guido Giuliante e La comitiva del Tennis club, commedia in tre atti di A. Polsi, rappresentata al Teatro Ruzzi di Vasto nel 1966.
Polsi fu autore poliedrico, con spiccata personalità. La sua vasta produzione musicale e poetica fu molto varia, spaziando dalla musica sacra, con la composizione di due messe di gloria e di un di requiem, a quella profana, da quella da camera, con pezzi per pianoforte e per violino e orchestra, a quella teatrale. Insieme al comm. Carlo Boselli, Polsi fu l’anima del Festival della Canzone Abruzzese-Molisana di Vasto (con l’orchestra diretta personalmente nel 1957, 1958, 1960 e 1963), fu anche giudice della Settembrata Abruzzese di Pescara e diresse quattro tradizionali Maggiolate di Ortona (1966, 1967, 1975 e 1976), ottenendo sempre plauso incondizionato.
«A più d’una di queste mostre canore – scriveva nel 1978 Gianni Oliva nella premessa a Canti del mio Abruzzo – Polsi è stato protagonista con composizioni che rivelavano nei testi e nella musica la sua vocazione, i contenuti di un’arte sofferta perché vera, cui egli ha dedicato l’intera vita. Se ad altri infatti si riconosce il talento musicale, di Polsi vanno messe in luce anche le doti di poeta, che il più delle volte si combinano istintivamente con l’armonia (non a caso la maggior parte delle sue creazioni sono firmate da lui per le parole e la musica), ma che da essa possono anche prescindere, come testimoniano i suoi libri di versi dialettali, ossia i due volumi di Ariette pajsane e Vaje dicenne dendre di me.»
Aniello Polsi fu autore di commedie, romanze, inni, ma la sua affermata popolarità gli derivò dalla canzone popolare, attraverso la “bella parlatura pajsane”, come affermava il compianto don Salvatore Pepe. «Di tale parlatura – puntualizzava il sacerdote vastese nella prefazione al volumetto Ariette pajsane – pubblicato nel 1965, “che non è solo il dialetto del popolo, ma il linguaggio dei suoi sentimenti, ricco di espressioni imprevedibili oltre che intraducibili, c’è qui una ramaietta tanto gentile quanto distinta, un mazzetto di fiori di campo, umili e preziosi.»


I versi del Polsi sono più di quelle parole «messe in colonna così, come le ho sentite», così come soleva affermare l’autore, scritte sul foglio quasi per caso, senza rime o preziosismi ermetici, tipici della poesia. Ma il risultato ottenuto dal M° Polsi va oltre, proprio perché alla bellezza semplice e immediata dei versi si abbina una straordinaria melodia capace di entrare nel cuore per rimanervi per sempre. In qualsiasi momento basta ricordare il “motivetto”, per far riaffiorare alla memoria la bella poesia. Il ritornello de “La canzone de nonne” ne è solo un piccolo esempio: Tuppe-tuppe a lu murtale / s’à ‘mmalate lu spiziale, / pe’ la troppa malatije / s’à vinnute la spiziarije. / Ndi, ndi, nde, / quand’è belle lu cìtele me’.
Tra le sue innumerevoli canzoni del vasto repertorio popolare, in cui traspare tutta la sua raffinatezza poetica, ricordiamo: Nostalgie di Vaste, La Scaffette, Ci stave ‘na vote, Vocche a vocche e la già citata La canzone di nonne, per la quale, in un articolo negli anni ’70, Giuseppe Rosato ebbe a scrivere: «…È difficile non ricordare il motivo, quel filo conduttore che attraverso il recupero di un’aria popolare porta dall’orecchio al sentimento il ricordo, o più ancora la riconquista, di un caro mondo di affetti che sono in sostanza un nostro patrimonio comune.»
Verso la fine degli anni ‘40 (fino al 1952), Polsi venne chiamato da Corradino Panerai alla direzione della Scuola Musicale Combattenti e Reduci di Vasto, con annessa Banda Musicale. La scuola aveva lo scopo di poter dare agli ex combattenti e reduci regolarmente iscritti all’Associazione la possibilità di apprendere e fare apprendere ai loro figli a suonare uno strumento, senza sopportare alcuna spesa.
Polsi fu inoltre direttore della Camera Corale, organizzò concerti nell’Aula Magna dell’I.T.C. “Filippo Palizzi”, prima di diventare organista nella storica chiesa di S. Pietro, demolita in seguito alla frana del 1956, guidata dal parroco don Romeo Rucci, per il quale scrisse un Inno in occasione del suo 50° di sacerdozio.


«Aniello Polsi fu un’anima profondamente legata alla sua terra natale – scriveva nel 2005 Giuseppe Catania in occasione del centenario della nascita – da cui trasse sempre le più belle ispirazioni che oggi costituiscono un ricco patrimonio e la più splendida testimonianza della produzione poetico-musicale che possa vantare una nostra Regione. Un patrimonio che attende di essere scoperto appieno e che merita di essere ulteriormente valorizzato, non fosse altro che per rendere omaggio ad un uomo che ha dedicato a questa città i migliori anni della sua vita e che di Vasto ha cantato le bellezze naturali e spirituali, immortalandole in composizioni musicali che esaltano ancor di più l'inestimabile repertorio lirico-canoro popolare.»
In occasione della presentazione del volume Canti del mio Abruzzo, avvenuta nel marzo del 1979, l’amministrazione comunale, nella persona dell’assessore alla pubblica istruzione, Angelina Poli-Molino, organizzò una serata presso il Politeama Ruzzi dedicata al M° Aniello Polsi, al quale venne consegnato una medaglia d’oro, per aver portato il nome di Vasto all’attenzione dell’Abruzzo e del mondo attraverso la sua pregevole opera. Nella seconda parte della serata, la Schola Cantorum, diretta dal M° Antonio Zaccardi, intrattenne il pubblico con una serie di brani del ricco repertorio polsiano.
Qualche mese dopo, un nuovo riconoscimento venne conferito a Polsi dal Presidente dell’Azienda di Soggiorno e Turismo, avv. Roberto Bontempo: si tratta del “Timone d’oro”, un gioiello di pregevole fattura istituito quale riconoscimento per quanti, con la loro opera ed in ogni settore hanno contribuito a rendere decoro, onore e vanto alla Città del Vasto.


Aniello Polsi si spense il 10 aprile del 1983 a Bazzano, in provincia di Bologna, dove si era recato per stare accanto alla moglie e alla figlia Sandra. «Certo sentiva la morte vicina – ricorda Suor Maria (Sandra) – Di fronte alla morte papa è stato molto lucido e sereno nelle ultime ore, è morto circondato da alcuni di noi, suore e frati poco prima della mezzanotte, nel pomeriggio a me e a mamma aveva raccontato tante cose del passato, l'ultima frase che ci ha detto è stata "La misericordia di Dio è tanto grande".»
Il nome di Aniello Polsi è ancora indissolubilmente legato città di Vasto, oltre che per le tante belle canzoni ancora oggi riproposte dai principali gruppi folkloristici abruzzesi, anche grazie al Coro Folkloristico “Aniello Polsi”, nato nel novembre 1983, in memoria del Maestro scomparso qualche mese prima, ed alla significativa intitolazione della Scuola dell’Infanzia nel quartiere San Paolo (attualmente demolita e in fase di ricostruzione), voluta dall’allora direttore didattico, prof. Abramo Mariani, con cerimonia avvenuta il 4 giugno 1994.
Gli stessi alunni della scuola dell’infanzia, nel giugno 2022, si sono resi protagonisti di una bella iniziativa, nell’ambito del progetto di riqualificazione urbana denominato “Io e la mia città”, dipingendo a mano centodieci mattonelle in maiolica, per la realizzazione di un pannello colorato dedicato al M° Aniello Polsi ed al mare, incastonato nel parapetto della balconata di viale Dalmazia a Vasto Marina. Sulle mattonelle sono riportati i versi de “La Scaffette”, accompagnati da un lungo pentagramma in cui, al posto delle note, ci sono pesci e creature marine.
Chiudo con una poesia del compianto Ezio Pepe, conosciuto anche come Zì Culucce, scritta subito dopo la scomparsa del Maestro, pubblicata nella raccolta di poesie “Canti del cuore”.

       Al Prof. Aniello Polsi


Te ne si' jte

'Nde pozze scurdà, care Prufusso';
so' state alunne tè all'Avviamente,
j t'aringrazie pe' l'insegnamente
a nome de tutte le sculare.

Te ne si' jte senza nu lamente
da grand'artiste!... Senza 'na pritese.
Tu si' lassate le belle canzune
che nen more ma'… e se cant'ancore.

Lu cante tè… da monte fin' a mare
fa scumparì tristezze e picundrije,
ariporte amore e allegrije;
je fa vive 'nghe tanta nustalgie.

L'Abruzze care che tu si cantate
'nde po' scurdà… picché tu vive ancore:
e «vaje dicenne dentre de me».
Jè nu ricorde, care Prufusso'.

       Ezio Pepe








lunedì 6 gennaio 2025

“SENZA ‘E TE”, concerto dedicato a PINO DANIELE a 10 anni dalla scomparsa

Sabato 11 gennaio, alle ore 21, presso la sala del cine-teatro del Centro Culturale “Aldo Moro” a San Salvo, si terrà il concerto dedicato a Pino Daniele a dieci anni dalla scomparsa.
"Senz 'e te" è un progetto che attraversa diverse sfaccettature del cantautore Pino Daniele nel rispetto della sua poliedricità culturale e musicale.
Un viaggio attraverso un repertorio di canzoni che esprimono al meglio l'appartenenza al SUD, al mediterraneo inteso come mentalità, cultura, suoni e sapori in cui Pino è stato sempre immerso, diventando un vero punto di riferimento nella musica italiana ed internazionale tra gli anni '70 e '80.
Protagonisti della serata saranno Alessia Martegiani alla voce, Stefano Barbati alle chitarre e Fabrizio Mandolini al sax.
La serata sarà aperta dal concerto acustico di Bricì, giovane cantautore di Montenero di Bisaccia, tra brani storici e nuovi contenuti.