lunedì 28 aprile 2025

Vasto… in musica. Da Claudio Villa ai Cabaret Voltaire, tutti i brani dedicati a Vasto

di Lino Spadaccini

Dagli anni ‘50 fino ad oggi, molti sono stati i brani dedicati a Vasto. Con il Festival della Canzone Abruzzese e Molisana, andata in scena dal 1955 al 1963, le canzoni erano incentrate sulla cittadina adriatica per imposizione del regolamento. Tra le tante canzoni presentate, spicca senz’altro “Ti chiamerò Marina”, presentata nell’edizione del 1959 e successivamente incisa da Claudio Villa. I primi versi sono un chiaro omaggio alla cittadina abruzzese: Ti vidi a Vasto sull’immenso mare / Quel mar d’Abruzzo, pieno di splendore / Negli occhi tuoi perdetti pace e cuore / E nel ricordo un nome diede a te.


Facciamo un salto temporale di circa sessant’anni per parlare di due gruppi che hanno fatto la storia della musica internazionale, che si sono trovati di passaggio nella nostra città, grazie al Siren Festival, dove hanno lasciato il segno e, perché no, anche un pezzo di cuore, che li ha ispirati nella composizione di nuovi brani.
Il 19 agosto del 2020, i Cabaret Voltaire, band storica inglese fondata negli anni ’70, portata avanti dal solo Richard H. Kirk (fino alla morte avvenuta nel settembre 2021), ha pubblicato il singolo “Vasto”, in omaggio alla nostra città. Il brano strumentale, di musica elettronica d’avanguardia, ha anticipato l’uscita del nuovo album dal titolo “Shadow of Fear”, pubblicato 26 anni dopo “The Coversation”, ultimo lavoro in studio risalente al 1994.
In molti a Vasto ricordano ancora l’indimenticabile performance del 28 luglio 2017, all’interno del Siren Festival, nella stessa serata in cui si esibirono Baustelle, Apparat, Allah-Las e Ghali.


Dopo qualche giorno, il 2 settembre 2020, ancora una sorpresa inaspettata per gli appassionati di musica, con l’uscita del nuovo singolo dei Thurston Moore Group dal titolo “Siren”. Un omaggio al festival musicale vastese, fortemente voluto da Louis Avrami, di cui sono stati protagonisti nel cortile del Palazzo d’Avalos nel 2016, ed alla nostra città, con una bella dedica inserita nel testo della canzone: “Il mare di Vasto su di me”.
Questo il ricordo del musicista statunitense di Vasto: “Mi sono chiesto come mai avesse quel nome. Perché ha una grande baia? Per quanto riguarda la traccia, è piuttosto spietata. Non è esattamente una canzone da spiaggia. Il concerto che ho fatto era uno spettacolo all'aperto all’interno di un palazzo. È stato abbastanza surreale avere tutte le mie proiezioni posteriori in un posto incantevole come quello. Quando ero lì, ho pensato molto ai richiedenti asilo e ai migranti provenienti dall'Africa e da altri posti. I populisti volevano rimandarli in mare, ma i migranti sono stati accolti da alcune persone in Italia”.
Questo il testo del brano:

SIREN
Lights & shadows of this places
Where I swear by all the saints
Calm rapture on her face
Soft skin and summer shine
Vasto Sea over me
Bottles into gems, blue & green
If you happen to see this girl
Return her to The Sea & me
And I swear by all the saints tonight
These curious epochs of our life
What's come over me
Will you stay by my side

Molto bello e intenso il brano, della durata di oltre dodici minuti, che ha anticipato l’uscita del nuovo lavoro discografico dal titolo “By The Fire”. Thurston Moore, non ha bisogno di presentazioni, è un gigante della musica rock mondiale, uno dei migliori chitarristi sulla scena, co-fondatore nel 1981 dei Sonic Youth.



Nel 2000 la cantautrice Suzanne McDermott, ha pubblicato un brano dal titolo “Amico in Vasto”, scritto nel 1996, dopo la partecipazione al New Acoustic Festival. Una presenza nella nostra città che ha lasciato il segno, attraverso la realizzazione di acquerelli con alcuni scorci suggestivi, e il testo di una canzone che racconta l’esperienza e i momenti vissuti nei quattro giorni di permanenza a Vasto prima del concerto.


Ricordiamo ancora "Punk in Vasto", brano pubblicato nel 1996 inserito nell’album d’esordio degli Oltretorrente, band punk parmense. La prima traccia del disco rappresenta un omaggio alla nostra città e un vero e proprio inno per la generazione punk vastese.

Per le tue splendide notti in bianco
Giù in picchiata come kamikaze
Vasto Marina se la mena ma Carunchio non perdona
Spara Piero spara
Gigi, Tommaso, chi è sotto e chi è padrone
Gheneral Gheneral bevi tutto fino all'ultimo ooohhhooo
PUNK IN VASTO


Un omaggio a Vasto è presente anche in una breve traccia del compositore portoricano Roberto Sierra. Nell’opera “33 Sueños” per baritono e piano, con testi di Juan Carlos Garvayo, la No.20 è intitolata “Vasto, Chieti”. Del brano esiste anche un’incisione discografica con l’esecuzione del baritono Javier Povedano accompagnato al piano da Juan Carlos Garvayo.
Così l’autore parla dell’opera: “Ho concepito 33 Dreams come una specie di strano viaggio verso un centro presumibilmente mutevole che può essere trovato sia all'interno che all'esterno della coscienza. I sogni qui sono messaggi codificati che aiutano a disegnare la mappa e la loro traduzione poetica è il risultato esercitato della loro decodifica in un linguaggio preciso di simboli. Sulla strada troviamo mari, luoghi magici, persone reali e immaginarie, vortici, spirali, mostri, dei, abissi e una miriade di immagini tipiche e archetipiche trovate nella ricerca del mio bisogno emotivo, intellettuale e poetico”.





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