lunedì 24 novembre 2025

“Il ritmo del cuore. Quando la musica si fa dono”, il 28 novembre serata di beneficenza in favore della Casa Betania di San Giovanni Lipioni

Venerdì 28 novembre, alle ore 21, presso la Città del Cinema di Vasto, si terrà il concerto di beneficenza “Il ritmo del cuore. Quando la musica si fa dono”.
L’evento, organizzato dall’associazione di volontariato UN BUCO NEL TETTO con il patrocinio del Comune ha come obiettivo quello di raccogliere fondi per Casa Betania, casa di accoglienza di San Giovanni Lipioni fondata da Padre Giancarlo Marinucci e don Osvaldo Rossi. Entrambi i sacerdoti, molto amati in città, saranno presenti la sera dell’evento e parleranno alla platea del progetto di questa struttura già esistente, che necessita di ampliamenti.
Il concerto ha come Headliner gli eclettici Arditi Instabili guidati da Stefano De Libertis, che con il loro repertorio ad ampio raggio promettono di far divertire e ballare tutti. In un paio di brani italiani ci sarà anche il featuring di Francesco Marchesani, vocalist degli Eclipse-Pink Floyd tribute.
In apertura si esibirà un gruppo di studenti del Polo liceale “Mattioli” di Vasto coordinati dalla prof.ssa Samantha Prencipe.
Ospiti della serata, che sarà presentata da Paola Cerella, saranno i The Bobson Project, un trio di giovani violinisti di Vasto composto da Daniele Delli Carri, Serena Scuderi e Diego Scuderi che si sta facendo molto apprezzare in città per la sua bravura e versatilità.
Il costo del biglietto è di 20 euro e l’intero incasso sarà devoluto a Casa Betania.
Prevendita biglietti: Wycon Cosmetics, Corso Nuova Italia,8 – Vasto (di fronte al Teatro Ruzzi).


domenica 23 novembre 2025

“Specchi”, fuori il nuovo singolo di Frero e Lysa

Pubblicato sulle principali piattaforme digitali, per Columbia Records/Sony Music Italy, “Specchi” il nuovo singolo di FRERO e LYSA, una ballad struggente che racconta la bellezza e la fragilità di due cuori che si riflettono fino a spezzarsi.
"Specchi" è una ballad dal respiro internazionale, sospesa tra malinconia e tensione emotiva, in cui le voci di FRERO e LYSA si rincorrono e si specchiano l’una nell’altra fino a confondersi, rimanendo legate dalla lucida consapevolezza che anche le cose più belle, a volte, non trovano un posto dove stare.
La penna di FRERO, semplice e incisiva, si fonde allo stile di scrittura cinematografico di LYSA, in un crescendo malinconico che cattura il preciso momento in cui l’amore si mescola alla paura di perdersi. "Specchi" ruota attorno al dialogo dei due giovani cantautori, trovando senso nella dolcezza che si incrina, nei riflessi in cui ci si cerca e ci si perde, in quel morire “molto prima del secondo tempo” pur di non restare intrappolati in un amore che non esiste più.
Il risultato è un brano che trasporta l’ascoltatore dentro l’universo fragile e struggente di FRERO e LYSA, raccontando un’intimità che consola e consuma: “Specchi” parla della paura di svanire dentro l’altro, della bellezza feroce di amarsi anche quando si è già specchi in frantumi.




BIO FRERO
Frero, giovane cantautore di Bologna, classe 2002 si distingue per il suo timbro di voce particolare.
Le sue influenze musicali trovano radici negli anni ’70, e lo si percepisce dai suoi testi, liriche semplici ma che arrivano dirette al cuore di ogni ascoltatore.
Esordisce nel 2020 con il singolo “Liceo”, ma è nel 2022 che fa un cambio di rotta verso l’indie pop con “Niente di buono”.
Ospite a Spaghetti Unplugged a Milano ha riscosso molti apprezzamenti dal pubblico.
Nell’ultimo anno rilascia vari singoli tra cui “male male male”, “Americani” e “Dall’altra parte del sole”.

BIO LYSA
LYSA, nome all'anagrafe Lisa Gambatese, è nata in Germania da una famiglia di origini italo/polacche. Fin da bambina si appassiona alla musica, ispirata dal nonno che la incoraggia a cantare. A 7 anni si trasferisce in Italia, dove assimila la cultura e la lingua, studiando canto e recitazione, trasferendosi a 19 anni a Milano per inseguire il sogno artistico.
Nel 2021 partecipa alla 15° edizione di X Factor: durante i Bootcamp colpisce l’attenzione dei giudici con l’inedito “Alaska”, brano dedicato al nonno. Nel 2023 partecipa a Musicultura; suona sul palco dell’RDS Summer Festival di Barletta e a Roma vince la sezione musica del Myllennium Awards con il brano “Canzone”. Dal 2024 firma con l’etichetta indipendente Nigiri e pubblica nuova musica, inclusa nell’Ep d’esordio “Ricordo Nostalgia”.
Con la vena malinconica che la contraddistingue, l’artista intreccia ricordi di infanzia e suggestioni romantiche, costruendo un immaginario ispirato all’estetica “Y2K” e alle sonorità pop americane, fresche ed eterogenee che strizzano l’occhio agli anni 2000. Lysa attraverso la musica ci guida nel suo universo cinematografico, ricco di immagini vivide e riferimenti culturali, che si trasformano nella colonna sonora delle nostre vite sentimentali.

sabato 22 novembre 2025

Stagione concertistica al Rossetti: inaugurazione con il grande pianista Roberto Plano

Domenica 23 novembre, alle ore 18, grande Concerto d’Inaugurazione della nuova Stagione al Teatro Rossetti di Vasto con il pianista Roberto Plano.
Vincitore del Cleveland International Piano Competition e premiato ai Concorsi Van Cliburn, Honens, Geza Anda, Dublino, Valencia e Sendai, Roberto Plano ha intrapreso una carriera internazionale che lo ha portato ad esibirsi in sale quali Lincoln Center e Steinway Hall (New York), Herculessaal e Gasteig (Monaco), Wigmore Hall e St. John’s Smith Square (Londra), Salle Cortot (Parigi) e tanti altri.
Ha suonato come solista con prestigiose orchestre tra cui Houston Symphony, archi dei Berliner Philarmoniker, Kremerata Baltica, RTE National Symphony Orchestra, Konzertverein Orchestra, Festival Strings Luzern, Orchestra Sinfonica Verdi, con celebri direttori d’Orchestra quali Sir Neville Marriner, Pinchas Zuckerman, James Conlon, Miguel Harth-Bedoya, Gianluigi Gelmetti, Donato Renzetti. Il mensile Amadeus gli ha dedicato la copertina 3 volte (2013, 2015, 2023) allegando Cd in cui interpreta le Sonate op. 1 di Luchesi in prima registrazione mondiale, un’antologia di musiche Scriabiniane e gli ultimi brani per pianoforte di Schubert. Ha inciso più di 20 dischi per Sipario, Azica, Arktos, Concerto e Brilliant Classics, ed è di recente pubblicazione il suo disco di debutto per Decca con l'incisione integrale delle Harmonies Poetiques et Religieuses di Liszt, opera che mancava nel catalogo della grande casa discografica inglese da più di 50 anni.
Ha tenuto Masterclasses nelle maggiori Università americane, in Giappone, a Taiwan e a Singapore. Per i suoi meriti artistici è stato invitato dal Senatore Thad Cochran presso lo U.S. Capitol a Washington e nominato Socio Onorario dal Lions Club Varese Prealpi, che già gli aveva assegnato il Premio Lumen Claro. È stato definito dal Chronicle il “Pavarotti del pianoforte” per il suo liricismo, definito l’erede di Rubinstein e Horowitz dal commentatore radiofonico di Chicago P. Harvey e additato come uno tra i più grandi interpreti di Scriabin dal critico americano John Bell Young. Il NY Times ha scritto di lui: “Questo pianista italiano ha mostrato una maturità artistica che va ben oltre la sua età anagrafica; una meravigliosa purezza e una padronanza delle suggestioni più profonde hanno caratterizzato le sue interpretazioni. Plano ha dato dimostrazione di virtuosismo levigato a livelli di competizione tanto quanto di profondità musicale”. Nell'autunno del 2016 è diventato il primo pianista italiano chiamato a ricoprire il ruolo di titolare di una Cattedra di Pianoforte della Boston University, e nel 2018 è stato insignito - anche in questo caso primo musicista italiano - dell’American Prize.

Posto unico € 20 (studenti € 15)
Apertura del botteghino del teatro un’ora prima del concerto.



sabato 15 novembre 2025

“Carri dalle steppe”, fuori su tutte le piattaforme digitali il nuovo brano di Faida Clan in collaborazione con il collettivo DSC

Una traccia potente e diretta, un inno per chi non si arrende alla guerra.

Prodotto da Starks (Don Pablo) presso il Wonderland Studio Recording di Savignano sul Rubicone, “Carri delle Steppe”, nasce dalla collaborazione tra Word e Skema the Rapper, rappresentanti del Faida Clan, e Pablo el Perro, Raie, Gleba e Crimine, membri della DSC Familia di Vasto.
Si tratta di un incontro generazionale e territoriale che dà vita a un suono ruvido, diretto e tecnicamente curato, coerente con la tradizione hardcore che accomuna le due realtà.
“Carri dalle steppe” affronta il tema della guerra come metafora contemporanea, unendo il piano dei conflitti reali a quello delle battaglie interiori. La collaborazione tra Faida Clan e DSC Fam assume così una valenza tecnica e culturale: due laboratori di suono e pensiero che, pur nati in contesti diversi, condividono la stessa visione di autenticità, fratellanza e appartenenza.


La DSC (Disadattati Social Club, poi Deep Sound Creed) nasce nei primi anni Duemila a Vasto, e rappresenta una delle formazioni più solide e longeve dell’Abruzzo hip hop. Dalla demo “In Apnea” all’album “Bombe a mano”, passando per le partecipazioni al Da Bomb di Roma e le aperture ai live di Fabri Fibra, Costa Nostra, Kill the Vultures e al Gengis Rome Sweet Home dove c’era anche Noyz Narcos con Er Costa e il Turco, il collettivo ha segnato un periodo cruciale della scena indipendente italiana. Oggi Pablo el Perro continua a portarne avanti l’eredità, fondendo il suono West Coast e chicano con la filosofia della True Life Familia, di cui è membro e brand ambassador.
Il Faida Clan, fondato nel 2022 a Savignano sul Rubicone da Starks (Don Pablo), riunisce rapper, cantanti e DJ di diverse generazioni con l’obiettivo di fondere old school e nuove sonorità, in un progetto dove la tecnica produttiva diventa il linguaggio centrale. La visione del Clan si fonda su un equilibrio consapevole fra analogico e digitale, esperienza e sperimentazione, energia e consapevolezza.





venerdì 14 novembre 2025

I MALATI IMMAGINARI FUORI CON “QUALCOSA CHE NON PARLI DI TE”

Una ballad darkwave contemporanea del duo vastese sull’astinenza emotiva, in uscita oggi 14 novembre.

I Malati Immaginari pubblicano il nuovo singolo “Qualcosa che non parli di te”, in uscita il 14 novembre 2025. Dopo la recente “Cry”, il duo darkwave abruzzese composto da Dario Parascandolo (chitarra, synth e voce) e dal producer vastese Vrace (all’anagrafe Valerio Racciatti) continua la sua esplorazione emotiva e sonora, scavando nei territori della dipendenza affettiva e della fragilità interiore.
Ballad contemporanea dal passo mid-tempo, il brano intreccia un beat spezzato che richiama Michael Jackson, tappeti di synth e una chitarra eterea in stile U2. Una miscela sospesa tra elettronica e rock, tra intimità e movimento, che rende il pezzo accessibile ma profondamente personale.
Il testo racconta il vuoto dopo una fine, la casa come prigione e rifugio insieme: “Cerco qualcosa qui in casa che non parli di te / Cerco qualcosa che mi faccia ridere”. È una canzone sull’astinenza affettiva, dove la malinconia diventa quotidianità e l’anestesia emotiva è solo un tentativo di sopravvivere. La lingua è diretta, fragile, volutamente imperfetta: la voce di chi prova a resistere senza smettere di sentire.


“Qualcosa che non parli di te” costruisce un equilibrio tra elettronica sofisticata e chitarre riverberate. Il beat, firmato dalla new entry Vrace, non pretende la pista da ballo, ma crea un movimento ipnotico, mentre i synth avvolgono e la voce di Dario — profonda, intima, viscerale — resta al centro. È un suono che abbraccia la tradizione darkwave e la trasforma in pop decadente. Fuji Studio (Roma) ha curato il mix e il mastering.
Il brano rappresenta la naturale evoluzione del percorso iMi: dopo la tensione dance di “Cry”, qui il progetto darkwave abruzzese sposta il focus verso l’interiorità. L’immaginario resta coerente, romantico, disturbato, cinematografico, ma cresce nella maturità del racconto.
“Volevo raccontare cosa resta quando l’amore finisce, le macerie, quando la casa diventa una prigione. Non c'è un finale romantico, ma una crisi d’astinenza Senza via di fuga”, racconta Dario.


Con oltre 200 concerti in tutta Italia in pochi anni, I Malati Immaginari confermano una dimensione live essenziale e total black, tra loop, chitarra e synth. “Abbiamo in calendario una decina di date per promuovere questi nuovi singoli, tra cui Milano, Genova, Napoli”, racconta Dario. “Apriremo i live di artisti che apprezziamo da una vita, come Pierpaolo Capovilla e Meganoidi, prima di tornare in studio per dare un seguito a questi due singoli recenti”, conclude il cantante. “Qualcosa che non parli di te” è il secondo episodio di un ciclo di sei singoli che anticipano un album previsto per la primavera: un viaggio attraverso dipendenza, identità e trasformazione.

Copertina e foto di Antonella Violante


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martedì 4 novembre 2025

Una Città in Musica: il ricordo di un grande Festival ideato da Lucio Ritucci

Erano i primi anni Novanta, quando Lucio Basso Ritucci, Assessore alle politiche Giovanili della Città del Vasto, lanciava l’idea di realizzare il Festival della canzone e volti nuovi Una Città in Musica, con un duplice obiettivo: “Dare una giusta valorizzazione ai fermenti musicali presenti sul territorio e creare momenti di incontro e di aggregazione tra i giovani”.
La prima edizione, andata in esce dal 22 al 26 gennaio 1992, fu un enorme successo di critica e di pubblico, con centinaia di giovani vastesi che affollarono ogni angolo del Cine-Teatro Globo.
Tra i brani presentati ricordiamo “Incontro impossibile”, la canzone vincitrice scritta da Pino Borromeo e Peppino Forte, interpretata da Marina Giarrusso, “Green” dei Climax, classificati al secondo posto, “Se ti capitasse”, scritta da Bocaletto e Bellafronte, interpretata dal giovane Virginio Galizia, classificato al terzo posto, “Una fabbrica rock”, scritta da Leano Di Giacomo e Raffaele Bellafronte, interpretata da Loriano Raspa, ed ancora “Musica” di Marco Colella, “Squillo” di Stefano Coduto, “Sweet Mama” della Daymon Blues Band, e “Dove sei” di Auro Zelli.
Tra gli altri partecipanti, ricordiamo il duo Di Zio-Di Tonno, con il musicista pescarese Giò Di Tonno, presente anche nella seconda edizione, come Giò Di Tonno e Sangue Mediterraneo, futuro vincitore del Festival di Sanremo nel 2010, Brown Sugar, Vanessa Cetrullo, Stefano Comparelli, Franco D’Armi, Stefano Coduto, Andrea Desiato, Red Diamond, Lara Molino, Keimon, Arca, Antonella Belgrado, Lucio e Francesco & Band, Liborio Di Pietro, Giorgio Goglione, Rock Boys e Sweet Ensemble. Nel ruolo di presentatori si sono avvicendati Gigi D’Ercole e Tiziana Saviozzi. Alla regia Nico Ronzitti.
Per l’occasione venne realizzata una musicassetta, curata da Peppino Forte, contenente gli otto brani finalisti e la sigla della manifestazione “Dai una mano anche tu”, scritta ed interpretata da Auro Zelli.


Sull’onda del grande successo, nel marzo dell’anno successivo, venne organizzata la seconda edizione, ma non tutto andò nel verso giusto.
Le premesse erano buone, grazie a concorrenti di buon livello, alcuni dei quali provenienti da Firenze, Verona, Bologna, Isola d’Elba e Molfetta. Presentatore della manifestazione Pietro Bontempo (affiancata da Francesca Sabatino), oggi affermatissimo regista e attore teatrale e di cinema, ma all’epoca ancora poco conosciuto. Gli organizzatori volevano un festival “trasgressivo”, e pensarono ad un presentatore che si sarebbe mostrato sul palco nelle varie età della vita: da giovane quindicenne a distinto cinquantenne, ricalcandone i gesti, il modo di parlare e di vestire. “Chi è qui in sala o è parente dei concorrenti o spera di rimorchiare”, questa fu una delle prime frasi pronunciate dal palco. Tutto ciò non venne compreso dal pubblico, che ricoprì di sonori fischi e insulti il povero presentatore che, a sua volta, cominciò a rispondere alle provocazioni indisponendo ancor di più il pubblico. Durante la seconda serata, minacciò addirittura di mostrarsi “nature”. Il conduttore però non andò oltre la camicia ed i pantaloni, rimanendo in boxer davanti al pubblico allibito.
Basta che se ne parli”, ammonì Ercole D’Ugo, uno degli organizzatori della manifestazione, ricordando un vecchio aforisma di Oscar Wilde, e se ne parlò anche in Consiglio comunale, dove vennero rivolte delle interpellanze al Sindaco per l’immediata sospensione del Festival.
La vittoria andò al quindicenne sansalvese Virginio Galizia, che interpretò il brano “Immagina”, scritto da Auro Zelli. Piazze d’onore alla lancianese Gabriella Suriani ed a Giò Di Tonno e Sangue Mediterraneo. Il trofeo “Adesso”, al miglior brano inedito, venne assegnato a Massimo Pennisi, proveniente dall’Isola d’Elba. Tra gli altri artisti partecipanti ricordiamo i Keimon, Clama, Stefano Comparelli, Climax, Phoenix, Cock Crow, Eden, Andrea Desiato e Virus.


Dopo una sosta temporale durata vent’anni, nel gennaio 2012 Lucio Ritucci, volle riproporre al pubblico vastese il suo festival. La terza edizione di Una Città in Musica andò in scena presso il Politeama Ruzzi, e vide la partecipazione di dodici artisti, tra solisti e band, tutti molto bravi con un tasso di preparazione decisamente elevato: dal rock energico e strascinante degli Old Boy and Trouble Shuffle a quello punk dei giovanissimi Melodrammatic Folls, dalla voce raffinata della diciassettenne cantautrice Martina Valentini alla potenza vocale di Alberta Stampone, dalla dolcezza del due formato da Marta Bronzo e Manuel D’Adamo alla personalità dell’undicenne Michael Zappitelli, dall’esperienza di una band storica come gli Attack Reloaded alle barre rap di Domenico Ronzitti aka Slo-D, fino alla gruppo Kroa Taranta, giovani ragazzi di Montemitro, che con le loro tradizioni uniti al ritmo della pizzica pugliese, portarono una ventata di freschezza che coinvolse tutto il pubblico presente.
Al termine della terza serata, la giuria presieduta dal Prof. Luigi Murolo, decretò la vittoria di Michael Zappitelli, che ebbe la meglio per pochissimi voti su Alberta Stampone e Martina Valentini. A consegnare il premio, una prestigiosa opera dello scultore vastese Mario Pachioli dal titolo “Adesso”, l’Assessore ai Servizi Sociali Antonio Spadaccini.
Ospiti della serata due giovani talentuosi vastesi: Domenico D’Annunzio alla fisarmonica e Davide Di Ienno alla chitarra. Mentre la banda di Gissi si esibì nell’Inno Nazionale cantato a gran voce da tutti i presenti. Un breve saluto dal palco del Politeama anche da parte di Fabio Falcone, cantante de La Differenza.
Particolarmente affiatati i presentatori, la giovane e spigliata Francesca Tartaglia e il poliedrico quanto imprevedibile Francescopaolo D’Adamo, capaci di tenere bene il palco con i tempi giusti.
Particolarmente soddisfatto per la buona riuscita della manifestazione il “patron” Lucio Basso Ritucci: “In questi tre giorni”, dichiarò l’ideatore dell’evento, “abbiamo voluto realizzare un sogno quello interrotto venti anni fa, fare a Vasto un festival della musica che possa dare ai giovani una possibilità di comunicazione, di aggregazione sociale, di creatività musicale, di proposta culturale ed in ultimo fare in modo che moltissimi giovani della nostra città che vivono nella noia possano trovare nella musica una occupazione per il loro tempo libero”.

Lino Spadaccini