In prossimità del 25 aprile, viene pubblicata per la prima volta su tutte le piattaforme “WIR SIND PARTISANEN” ("Noi siamo partigiani" in tedesco), uno dei pezzi fondamentali del Santo Niente originale, ma mai incluso in un album della band.
Ma lasciamo spazio a Umberto Palazzo, che un lungo post su facebook ha spiegato la nascita del brano ed il contesto in cui è stato pubblicato.
Il brano fu scritto e registrato per il progetto "Materiale resistente" e uscì qualche giorno prima de "La vita è facile" anche se fu realizzato molti mesi dopo.
Le registrazioni dell'album erano terminate il 30 dicembre del 1994 e io, Cristiano e Fabio tornammo allo Studio M di Calenzano per registrare la traccia con Marco L. Lega, che aveva prodotto (in modo eccellente) anche l'album e infatti si può notare una continuità di suono perfetta.
Nel pezzo ci sono almeno tre bassi e uno di questi è il famoso Attilio di Gianni Maroccolo, che ho avuto l'onore di suonare in quell'occasione.
L'ispirazione per la ritmica mi venne dai DAF, che sono sempre stata una delle mie band preferite, adattati al dropped D del grunge.
Il testo è un cut up di canti della Resistenza.
E passiamo a parlare del contesto cioè MATERIALE RESISTENTE.
"Materiale Resistente 1945-1995" fu un progetto del Comune di Correggio ideato da Fabrizio Tavernelli per festeggiare in musica il 50º della Liberazione d'Italia dal nazifascismo, insieme ad artisti, partigiani e istituzioni: prevedeva un cd in studio e un doppio concerto, il 25 aprile 1995.
A questo si aggiunsero, per iniziativa del regista Davide Ferrario, un documentario e un libro fotografico dedicati all'appuntamento, che portano quasi lo stesso nome di disco e concerto: "Materiale resistente" (senza "1945-1995") il film e "Materiali resistenti" (al plurale) il volume.
Titolo e progetto si devono a Fabrizio Tavernelli, della band correggese A.F.A. – Acid Folk Alleanza, il cui intento fu di unire idealmente due generazioni, quella del rock e quella dei partigiani, che difficilmente si sarebbero incontrate in una giornata di celebrazioni rituali: «Resistenza e rock: un'intuizione formidabile per mettere insieme vecchi e giovani.»
Il concerto fu ripetuto in molte città italiane e il Santo Niente partecipò a quasi tutti gli appuntamenti.
Avevo deciso di pubblicare il pezzo prima degli eventi recentissimi, perché presentivo che parlare di 25 aprile e di Liberazione dal fascismo quest'anno sarebbe stato più importante che mai, perché oggi l'antico male vuole e ha la possibilità di riscrivere la storia e farà di tutto per non perderne l'occasione e quindi parlare di Resistenza e di fascismo non è mai stato così importante.
Io vi consiglio di parlare prima di tutto di fascismo, di spiegare quello che il fascismo è stato davvero, partendo dal fatto che è la negazione della democrazia, della libertà, dell'uguaglianza di fronte alla legge e della fratellanza fra gli uomini, che è prevaricazione, ingiustizia, violenza e metodo criminale. Che è guerra di aggressione come suo fine ultimo e che ogni suo atto e ogni parola dei suoi capi lo prova.
Una volta spiegato questo non c'è neanche bisogno di spiegare che la democrazia e la Costituzione sono intrinsecamente antifasciste e perché la Resistenza sarà sempre dialetticamente necessaria fino a quando ci sarà una parte della società che ammira Mussolini e il suo regime.
Wir sind Partisanen - brano di Umberto Palazzo, Santo Niente | Spotify
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