Atmosfere soft horror per il videoclip del duo indie folk formato da Dario Parascandolo (chitarra, synth e voce) e Laura Trivilini (batteria e percussioni).
Una bambola antropomorfa e la Salvezza mascherata da Morte si inseguono e si rincorrono in un labirinto sotterraneo, abbandonato e senza via d’uscita, dove tutte le porte conducono sempre nella stessa stanza. Tra bauli abbandonati nei secoli, altalene, specchi, giocattoli, la bambola Laura è disorientata e impaurita. Riuscirà a fuggire, ma non senza l’intervento di Dario, l’entità che nell’ombra la condurrà verso la luce. I Malati Immaginari si tingono di horror e di espressionismo al secondo giro di boa della loro carriera, con un videoclip dalle atmosfere cupe e claustrofobico.
Una bambola antropomorfa e la Salvezza mascherata da Morte si inseguono e si rincorrono in un labirinto sotterraneo, abbandonato e senza via d’uscita, dove tutte le porte conducono sempre nella stessa stanza. Tra bauli abbandonati nei secoli, altalene, specchi, giocattoli, la bambola Laura è disorientata e impaurita. Riuscirà a fuggire, ma non senza l’intervento di Dario, l’entità che nell’ombra la condurrà verso la luce. I Malati Immaginari si tingono di horror e di espressionismo al secondo giro di boa della loro carriera, con un videoclip dalle atmosfere cupe e claustrofobico.
Il videoclip è stato realizzato all’interno dei sotterranei del Borgo Fortificato di Policorvo a Carpineto Sinello in provincia di Chieti, storico castello risalente al Basso Medioevo. Scritto e diretto da Gaia Colonna (per la prima volta alla regia), già costumista e Make Up Artist del duo abruzzese nel precedente video “Non Passa +”. Le atmosfere del videoclip sono di chiara derivazione soft horror. La scrittura di Gaia, già nel team di truccatori di “Lo Chiamavano Jeeg Robot” e costumista della serie “Primordio” a breve su Amazon Prime, attinge a piene mani dalla tradizione horror e soft horror italiana. Anche senza momenti splatter, il risultato finale è un piccolo film dell’orrore, in cui la bambola scappa dal suo carnefice/salvatore Dario, mai così dark e inquietante. “Ho voluto fortemente la regia di questo video, nonostante non abbia mai diretto in passato, perché credo molto nel potenziale di questa canzone – racconta la regista esordiente – che è sempre stata la mia preferita della band. Sono soddisfatta del risultato, anche perché Dario e Laura si sono subito dimostrati molto versatili e hanno creduto nel mio progetto dandomi molta fiducia”.
La crew vede coinvolti i vastesi Vladic Ciccotosto (assistente alla Fotografia) e Matteo Leuzzi (aiuto regia). Il montaggio è stato affidato a Gaetano Pasella, già aiuto regia di Alessandro Siani e autore e regista della fortunata webserie “Primordio”, da poco sbarcata su Amazon Prime.
“È stato molto emozionante per me calarmi nei panni di una bambola intrappolata da secoli in un sotterraneo abbandonato”, spiega la batterista e percussionista del duo Laura, “Ho sempre suonato la batteria e tutto ciò che mi desse un ritmo, ma stavolta ho dismesso con curiosità i panni della musicista e, al di là di quello che sarà il risultato, è stato bello mettermi alla prova come bambola parlante, appunto”.
“Confidiamo molto nella buona riuscita del singolo e del video, e non è un caso che stavolta a metterci la faccia sia Laura”, afferma Dario. “Siamo entrambi parte di un’unica entità, due metà che formano una unità nuova, dove non esistono leader o frontman, ma soltanto due anime uguali e opposte con strada, pensieri e obiettivi comuni”, prosegue il cantante. “Per questo, ho fortemente voluto che fosse Laura la protagonista di una canzone il cui embrione risale a tanti anni fa e al quale sono molto affezionato”.
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