Riportiamo integralmente quanto pubblicato ieri sui social da Umberto Palazzo, dove spiega perfettamente la genesi del brano.
“Addije, addije amore”, è universalmente nota come “Amara terra mia”, grazie alla splendida interpretazione di Domenico Modugno pubblicata nel 1973. In realtà non si tratta di una canzone originale, ma di un canto tradizionale abruzzese e appartiene a Modugno solo l’arrangiamento musicale, mentre l’adattamento alla lingua italiana è di Enrica Bonaccorti. Il testo originale è il seguente:
Nebbi’a la valle e nebbi ‘a la muntagne
ne la campagne non ce sta nisciune
Addije, addije amore
casch’e se coje
la live e casch’ a l’albere li foje
Casche la live e casche la ginestre
Casche la live e li frunn ‘e ginestre
Addije, addije amore
casch’e se coje
la live e casch’ a l’albere li foje.
A Modugno inoltre non si può neanche attribuire il merito della riscoperta di “Addije, addije amore”. Nel 1964 Roberto Leydi e Filippo Crivelli misero in scena al Festival dei Due Mondi di Spoleto uno spettacolo sul canto popolare intitolato “Bella Ciao”. L’evento diventò un caso nazionale e fece scoprire al grande pubblico l’esistenza di un patrimonio musicale dimenticato.
“Addije, addije amore”, erroneamente ribattezzata “Cade l’uliva”, apparve nello spettacolo nella versione di Giovanna Marini. La nostra versione è stata registrata il 20 aprile 2009 al Noise Lab Studio di Giulianova da Sergio Pomante, in un momento in cui il Santo Niente era diventato irreversibilmente El Santo Nada e aveva composto “Tuco”, io stavo lavorando a “Canzoni della notte e della controra” e iniziavo a collaborare con Sandra Ippoliti, quindi questa versione ha molto in comune con quei due lavori e quasi nulla con il Santo Niente, però a quel tempo non lo sapevamo ancora e la traccia fu attribuita a Sandra Ippoliti e il Santo Niente. Il pezzo è cantato da Sandra, io suono la chitarra ritmica, Alessio D’Onofrio è il chitarrista solista e Alessandro Paci suona le percussioni, il glockenspiel e il suo irripetibile ferrofono, un attrezzo autocostruito che ha quel suono favoloso che sentite per tutto il pezzo.
La vendita del Cd single servì a raccogliere fondi per “La Ciudad”, un'associazione no profit de L’Aquila del post terremoto e l’operazione fu gestita da Vincenzo D’Aquino attraverso il suo magazine Mente Locale.
Dal 22 marzo 2024 “Addije, addije amore”, finora ufficialmente inedita, sarà su tutte le piattaforme. Ho scelto di ripristinare il titolo originale perché, nonostante il testo sia quello italiano, mi sembra il caso di presentare finalmente questa bellissima melodia come il canto tradizionale che è davvero e così rivolgere un pensiero al suo vero e sconosciuto compositore.
Sandra e io torneremo a suonare insieme dal vivo a partire dal 19 aprile e può darsi che questo pezzo sia nella scaletta insieme alle canzoni della notte e della controra. Vedremo.
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