mercoledì 19 aprile 2023

VastoSound incontra I Malati Immaginari

Finalisti a Sanremo Rock, un tour di oltre 70 date in giro per l’Italia, un EP uscito a dicembre ed un nuovo brano pubblicato a gennaio 2023. Tutto questo e tanto altro ancora in sintesi l’ultimo anno de I Malati Immaginari, duo dark darkwave vastese, formato da Dario Parascandolo, al synth, chitarra e voce, e Laura Trivilini, al cajon e percussioni.
VastoSound li ha incontrati per fare il punto sul loro percorso artistico fino ad oggi e per avere qualche anticipazione sui progetti futuri. 

Sono un paio di anni che vi seguo e partecipo ai vostri concerti in zona. Ho notato che c’è una persona che non manca mai: Osvaldo Nanni. Un personaggio che tramite il suo locale l’Amenabar, che oggi non c’è più, per oltre dieci anni ha dato la possibilità a tanti musicisti di potersi esibire dal vivo. Lui ed il suo locale, se vogliano, hanno contribuito alla nascita degli iMi? 

DARIO - Ciao Lino! Hai ragione, "zio" Osvaldo ha avuto un ruolo fondamentale nella storia iMi. Non solo mi diede la possibilità di esibirmi all'Amena chitarra e voce dopo quasi 10 anni di silenzio, ma fu anche l'artefice del nostro primo incontro. Quella sera del 2018 c'era questa ragazza che non mi scollò le orecchie di dosso. Non vivevo ancora a Vasto, ma grazie a Laura avevo già il calendario pieno di live in zona…
LAURA - Sì, lo portai al Brillo, al Bau, al Twister e altri posti. Mi era piaciuto quel modo diverso di fare musica "da cantautore", e mi faceva piacere farlo suonare in giro. Dopo circa un anno in cui mi sono divertita a fargli da "manager", Dario mi fece la proposta indecente. Era settembre 2019, e dopo appena tre settimane da quella sera facemmo il nostro "esordio" proprio all'Amenabar con le nostre canzoni. Era un periodo in cui sognavamo tanto, e Osvaldo ha avuto un ruolo determinante, ci ha fatto muovere i nostri primi passi.

Come definite la musica degli iMi e dove vi collocate nel panorama musicale italiano?

Wow che domanda complicata! Ci piace definire la nostra musica "Darkwave", o meglio, ci piace usare questa definizione perché descrive bene il nostro mood, il nostro approccio alla musica. In particolare questa etichetta ce l'ha affibbiata un ragazzone di nome Christian che segue spesso i Malati quando suoniamo in Abruzzo. E una sera al quarto Negroni ci fa: "Oh raga, ma voi siete Darkwave!". Noi che amiamo Cure e Joy Division immediatamente e con orgoglio ci siamo cuciti questa etichetta addosso. Dove collocare iMi nel panorama attuale? Non lo sappiamo, non è una domanda che ci siamo posti. Abbiamo iniziato a suonare come percorso di terapia, e la Musica, la nostra Musica, serve a guarire e sciogliere i nodi della nostra anima. Ci basta suonare tanto dal vivo per stare bene, e il panorama attuale poco ci interessa. Forse ci piace pensare che non ci collochiamo proprio in questo maledetto panorama. In fondo è così, siamo due "losers" che hanno avuto una piccola chance di riscatto. E noi proviamo a sfruttarla questa chance, e nel frattempo ce la godiamo.

Come nascono le canzoni degli iMi?

Nascono in modo molto naturale e anche abbastanza velocemente. Di solito ci chiudiamo in sala per jammare, a luci spente, e lasciamo andare le mani e i pensieri per ore e ore, con il registratore acceso. Poi a casa riascoltiamo il tutto con calma e facciamo una scrematura di quanto fatto di buono nella jam. Scegliamo i momenti migliori e costruiamo la canzone, e in ultima battuta scriviamo il testo. Ci piace pensare alle nostre canzoni come a una serie di polaroid che fotografano un flusso costante di note, pulsazioni e pensieri.

Dario e Laura, due personalità totalmente differenti, provenienti anche da mondi musicali differenti. Laura è una batterista che arriva dal punk rock, Dario con un passato nei Verbaud, vincitori tra l’altro di una edizione di Due Note a Vasto. Come riuscite a trovate il giusto equilibrio all’interno degli iMi?

Sulla carta sì, veniamo da esperienze differenti, ma in realtà i nostri mondi coincidono quasi alla perfezione. Abbiamo gli stessi gusti e vogliamo le stesse cose, ci vestiamo identici, sia sul palco che nella vita quotidiana, e ci piace sottolineare la nostra "unità". Il nostro è un equilibrio fondato sulla spontaneità, perché I Malati Immaginari sono un luogo, una tana in cui possiamo sentirci liberi di essere come abbiamo sempre voluto. Viaggiamo su binari paralleli da sempre. Non abbiamo mai avuto bisogno di trovare un compromesso fra di noi, abbiamo sempre voluto le stesse cose, e probabilmente la nostra forza risiede in questo. Non abbiamo mai discusso una scelta, siamo sempre andati avanti quasi telepaticamente, lasciando le cose accadere naturalmente.

In quest’ultimo anno particolarmente intenso, siete arrivati ad un passo dalla finalissima di Sanremo Rock. Cosa vi ha lasciato questa esperienza?

Suonare su un palco storico come l'Ariston è una di quelle esperienze che ti lascia senza fiato. Lo percepisci che non sei in un posto qualunque, che non c'è nulla più in alto di quel palco. In più Sanremo Rock ci ha dato tanta visibilità nazionale e ci ha portato in contatto con tante realtà valide e cariche di sogni come noi.

La scorsa estate avete organizzato un festival e laboratori musicali per i più piccoli, ricordiamo il “Festival della Solidarietà”, ed avete anche scritto il brano “Eric il Clown” per l’Associazione Ricoclown. Quanto è importante la solidarietà nel progetto degli iMi?

La solidarietà è un punto molto importante nel nostro percorso. Noi siamo fortunati, le nostre vite scorrono regolari, e abbiamo ricevuto tantissimo dalla nostra Musica. Avere la possibilità di "rendere" anche una minima parte di quanto abbiamo ricevuto è per noi fondamentale ed è nutrimento per il nostro Karma. Per questo abbiamo legato il progetto iMi all'Organizzazione di Volontariato RICOCLAUN, con la quale abbiamo contribuito a una serie di eventi di volontariato e solidarietà. Abbiamo portato la nostra Musica nelle scuole e nella casa circondariale di Vasto, abbiamo organizzato festival e laboratori musicali per i più piccoli, come il “Festival della Solidarietà” dello scorso anno. Siamo di fatto legati a doppia mandata con Ricoclaun, anche perché la mamma di Laura è clown Paperotta da oltre 10 anni. Poi hai citato "Eric il Clown", un brano che abbiamo scritto e pubblicato su YouTube proprio per Ricoclaun e la nostra "madrina" Rosaria Spagnuolo. Attualmente stiamo lavorando a un progetto presso la Scuola Primaria Spataro. Senza spoilerare troppo, possiamo dire che i bambini scriveranno e canteranno con noi una canzone a sfondo ambientalista. Non so dove ci porterà questo progetto, ma di sicuro ci divertiremo a suonare con i bambini. Infine, il Primo Maggio suoneremo nuovamente al Pollutrock, un evento in favore di AIRC e della ricerca al quale non potevamo mancare.

Lo scorso gennaio è uscito “Schiena contro Schiena”, un EP con cinque brani che di fatto chiude questa prima fase musicale.

Vero, "Schiena contro Schiena" mette un punto alla prima fase dei Malati Immaginari. Contiene tre brani in studio, ovvero i nostri primi tre singoli editi, e due brani registrati dal vivo, come se fosse una fotografia di quanto fatto finora. È disponibile esclusivamente su CD fisico (non ci piace lo streaming) sui portali Bandcamp e Produzioni dal Basso, oltre ai nostri concerti. Avevamo bisogno di farlo uscire anche per dedicarci serenamente al nostro futuro. Siamo infatti impegnati con il nostro producer Alessandro Forte (già disco di platino con Aiello e Galeffi) sui nuovi brani, che vedranno la luce nei prossimi mesi. Saranno brani molto diversi rispetto a quanto fatto finora. Non vogliamo spoilerare nulla, ma ci stiamo divertendo a esplorare territori molto più electro rispetto a "Schiena contro Schiena".

Parliamo del primo brano di questo nuovo percorso “DarkJuice”, accompagnato da un bel videoclip. Com’è nato il brano e come è nata la collaborazione con Fabio Ricci?

Come tutte le cose belle, DarkJuice è il risultato di una serie di coincidenze e di incontri fortuiti. Il brano è uno strumentale che utilizziamo a volte per scaldare le mani, sia in sala prove che sul palco. Ci ha sempre divertito suonarlo, pur non avendolo di fatto mai completato. E forse è stato proprio questo suo senso di incompiutezza, tipico di alcune sonorità di inizio anni '80, a catturare l'attenzione di Fabio Ricci, guru della comunicazione musicale milanese. Ci eravamo già conosciuti a Verona, quando nel complesso museale di Villa Del Bene suonammo insieme a Lorenzo Kruger dei Nobraino. Fabio Ricci era presentatore di quell'evento e ci fece una bella intervista. Era ottobre 2021, e da quel momento Fabio è diventato tra i nostri più fedeli supporter, fino a quando, pochi mesi fa abbiamo suonato a Monza al cospetto, fra gli altri, proprio di Fabio, che ci ha proposto un videoclip su quel brano che tanto gli era piaciuto. Pochi giorni dopo eravamo nel suo studio a Milano a girare, e il resto è storia. 

Da qualche settimana avete aperto un crowdfunding. Come possono aiutarvi i vostri sostenitori e quali sono i progetti nell’immediato futuro?

Esatto. Sul sito Produzioni dal Basso (https://www.produzionidalbasso.com/project/i-malati-immaginari-il-nuovo-disco/) abbiamo lanciato una raccolta fondi diretta ai nostri fan per poter sostenere le spese di registrazione e promozione del nostro prossimo disco. La raccolta fondi prevede alcune ricompense a seconda della donazione. Oltre al disco, le magliette e il merchandising, abbiamo messo a disposizione anche live acustici, live elettrici, spartiti e tutorial delle nostre canzoni, un disco di outtakes e altre sorprese. E il nostro immediato futuro prevede quanto stiamo già facendo adesso, ovvero tanti live in giro per l'Italia e completare questa nuova serie di canzoni alle quali stiamo lavorando.

Intanto prosegue il tour in giro per l’Italia. Un tour che vi sta regalando tante soddisfazioni e che, se non per piccoli periodi, non si è mai fermato.

Giustissimo. Il palco è la nostra unica vera droga. Da ottobre 2021, quando abbiamo messo il naso per la prima volta fuori dall'Abruzzo, abbiamo superato le oltre cento date in giro da Nord a Sud, sia da soli che di spalla a nomi come Meganoidi, Pierpaolo Capovilla, Omar Pedrini, Morgan, Tre Allegri Ragazzi Morti, Giorgio Canali, Federico Poggipollini e altri. Dicevamo che il live è il primo e ultimo fine dei Malati Immaginari. Noi viviamo e respiriamo per suonare dal vivo, e averne la possibilità di farlo in maniera così intensa e continuativa è ovviamente un orgoglio e motivo di felicità per noi. Tra l'altro, di recente siamo stati selezionati per le aperture estive di nomi per noi leggendari come Frankie HI NRG e Meg. Al momento abbiamo 14 date programmate, ma tutto è in costruzione e sicuramente ci rimarrà ben poco tempo libero per andare al mare la prossima estate.

Per chiudere un saluto agli amici di VastoSound.

Ciao Lino e un abbraccio a tutti, ma proprio tutti i lettori di VastoSound! E soprattutto grazie per l'immenso lavoro di archivio e catalogazione di tutto il materiale musicale del nostro territorio. VastoSound è un monumento culturale da tramandare ai posteri. Continua così e non fermarti mai. Ciao!!

Ringraziamo Dario e Laura per questa piacevole chiacchierata e vi lasciamo alcuni link utili:

FACEBOOK
https://facebook.com/imalatiimmaginari

INSTAGRAM
https://instagram.com/i_malati_immaginari

YOUTUBE
https://www.youtube.com/@imalatiimmaginari

SCHIENA CONTRO SCHIENA EP
https://imalatiimmaginari.bandcamp.com/album/schiena-contro-schiena





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