Cologno
(Le Colonne, Nicola Stivaletta)
Le Colonne, Isole, 2019
Sei partita il primo di marzo
Su quel treno lo stesso romanzo
Così hai preso una casa a Cologno
Sempre meglio di una vita in ostello
Nella tua stanza del letto
Dentro il suono di un giradischi
Sono dispersi tutti i tuoi sogni
come foglie di alberi spogli
Perché l’idea che tu hai di me
Credimi sul quel libro non c’è
È sbagliata come il binomio zucchero e caffè
Perché Milano non è Parigi
Non è New York
Le barche sul Tamigi
Perché il lavoro è così importante
E sulle tue spalle
Pesa come un gigante
Sei arrivata in stazione Centrale
Senza batteria al cellulare
Nelle tasche solo rimpianti
E pezzi di vita buttati tra i tanti
La sveglia ogni giorno alle otto
Senza mangiare neanche un biscotto
Con la sciarpa attorno al collo
E neppure un uccello che canta
Ma ciò che ti porta fin qui
È come il mare di Rimini
uno sguardo all’orizzonte che non ha limiti
Perché Milano non è Berlino
Non è New York
Né il sorriso di un bambino
Perché i sogni non ha colore
Ma sono l'inchiostro
Tra le righe di un maglione tuo
Perché tua madre ti vuole giù
Vicino a lei
Dai prendi il treno delle sei
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