Ad un anno esatto dall’uscita dell’EP “Whiskey Sour”, insieme a Crimine e Lorenza Carmen, Paolo del Greco, aka Pablo El Perro, torna sulle scene con un nuovo EP dal titolo “Barrios”.
Pubblicato sulle principali piattaforme digitali il 12 dicembre scorso, l’album contiene cinque tracce tutte prodotte da Mr. Toks, producer francese del circuito True Life, con un solo featuring, quello di Prhome (C.E.O. del marchio True Life) nel brano “Let’s get party”. Mix e master a cura di Radice Sonora Studio. Grafica a cura di Zofa.
Voce storica del rap vastese, e non solo, Pablo El Perro si avvicina a questo mondo nel 1996. Nei primi anni 2000 esordisce con un altro pseudonimo, registrando artigianalmente il suo primo demo in cassetta con un registratore ed un vecchio stereo.
Il suo cammino prosegue negli anni con un susseguirsi di album, singoli e collaborazioni con numerosi artisti locali e nazionali, del panorama Hip Hop ma anche musicisti provenienti da altri generi musicali, dall'elettronica, al rock, fino al pop.
Nel 2017 crea la Deep Sound RecordZ, etichetta con la quale si offre di promuovere, supportare e pubblicare artisti, non solo locali, attinenti alla sfera musicale a cui appartiene.
Una nuova svolta, nel suo percorso musicale, avviene nel 2022 quando attraverso un video rappato, annuncia la fine del capitolo ventennale con il suo vecchio pseudonimo e presenta Pablo El Perro e il suo nuovo sound West Coast, nel quale trova la sua identità e le vibrazioni giuste per esprimere al meglio sé stesso.
Dopo diversi singoli di successo, tra cui “VastAngeles”, “El Rapero”, “Suono vero” e “La mia penna”, oltre all’EP pubblicato lo scorso anno, Pablo El Perro, si ripresenta al pubblico con cinque nuove tracce esplosive con una dedica alla vita, all’amicizia e all’unione. Ogni brano è una narrazione e ogni storia è un inno alla vita. “Barrios” perché tutto il mondo è “quartiere”.
«Il primo brano, “Barrio’s”, che a differenza del titolo presenta l’apostrofo, indica appartenenza – spiega Pablo El Perro – La costruzione è inglese, tradotta sarebbe “del quartiere”, ho unito una costruzione grammaticale inglese ad una parola “barrio” latina per raggruppare insieme le origini del mio sound. Tutti i brani infatti adottano slang e terminologie internazionali mischiate all’italiano, ovviamente e a qualche accenno dialettale che rende il tutto più personale. Il quartiere in questo brano è inteso in un senso più ampio.»
La seconda traccia dell’album è “Chica y Loco”, ovvero «una dedica ai miei cani facendo un parallelismo con i rapporti che ho avuto con le persone. Io sento di avere tanto in comune con questo animale e la mia vita lo dimostra. Il mio nome stesso, infatti, è El Perro proprio per questo – prosegue l’artista vastese – ed è comico come tutto sia nato da una persona che pensando di insultarmi ha creduto di darmi del cane anni fa… questo è l’esempio di come ho fatto della cattiveria ricevuta nella vita la mia forza. Chica e Loco sono due pit bull e sappiamo tutti come sono considerati i cani di questa razza dalla popolazione media…si ascoltano tanti luoghi comuni sui pit dalla maggior parte delle persone, ma chi invece conosce davvero la razza, chi ha avuto dei contatti con questi cani sa chi sono in realtà e l’affetto e la lealtà che hanno verso gli umani in generale e ancora di più (ovviamente) verso la famiglia. Questo è proprio quello che sento mi accomuni maggiormente a loro. “I miei cani so’incompresi come me, già / la apariencia solo engaña a quien no mira más allá…” (l’apparenza inganna solo chi non guarda più in là) proprio in questa parte della traccia spiego chiaramente questo concetto.»
Le tracce, tutte ben costruite e amalgamate tra loro, scorrono via veloci mettendo in risalto le buone capacità del rapper attraverso un flow caratteristico e personale.
Ma lasciamo ancora spazio a Pablo per farci raccontare le altre tre tracce.
“Let’s get party” è una traccia incentrata sull’amicizia e su quanto sia positivo e salutare per la società (non solo per i giovani) avere la possibilità di condividere momenti insieme. La musica è lo strumento migliore per creare queste occasioni, ma purtroppo ce le hanno tolte…la musica è una forma artistica che non viene rispettata né da chi ascolta né da chi la crea, altrimenti ci sarebbe più unione e collaborazione, più rispetto tra i diversi generi musicali invece c’è solo incomprensione e boicottaggio, purtroppo. Il brano racconta di una festa, che può essere intesa come il classico party tipico dell’ambiente hip hop, ma anche no. Il fulcro è che ci si riunisce, si parte per raggiungere il luogo della festa anche da lontano solo per rivedere gli amici, ascoltare un po’ di musica e, per quel giorno, provare a fare una pausa dai problemi, le ansie e i pensieri che la vita ti propone ogni giorno e magari chiarire anche le incomprensioni frutto della comunicazione di oggi, fatta solo di chat e di freddi messaggi whatsapp spesso fraintendibili. Dovremmo ritrovare l’umanità, guardarci negli occhi e parlare per il piacere di comunicare semplicemente. Condividiamo esperienze, momenti ricordi… la musica è il miglior mezzo per ottenere questo e gli eventi musicali sono lo spazio adatto, è sempre stato così. Lasciamoci tutti lo spazio per essere felici ognuno con la propria musica! “…oggi si festeggia l’amicizia vera / ciò che separa è sempre meno di ciò che ci lega…”. Questa è la frase che descrive al meglio la mia visione di amicizia e unione.
“Marginado”, che in italiano sarebbe emarginato, è un po’ come mi sento…nel posto dove vivo come nell’ambiente musicale… esprimo ciò che penso stando fuori dal mondo dei cliché e dei rapporti di facciata solo per interessi o per quieto vivere… per me vivere in pace vuol dire coltivare rapporti sani, avere e ricevere rispetto, imparare da chi può insegnare non da chi pretende di farlo (di solito chi può insegnare si limita a dare consigli, chi fa il professore di solito è chi non ha imparato niente) questo nell’ Hip Hop, ma nella vita di tutti i giorni è troppo spesso la realtà purtroppo.
Ora che il rap è al top
ma la cultura è un flop
a chi vuole farmi scuola
dico prof stop
La chiusura dell’album spetta a “‘Till the death”, «una dedica, alla mia gente. Non dico altro…semplicemente se si dice “por vida è per toda la vida” per citare una persona per la quale nutro parecchio rispetto. Per questo “‘till the death” cioè fino alla morte.
Link per ascoltare l'album.
YouTube
https://www.youtube.com/watch?v=HX5cwjcbL8M&list=OLAK5uy_nquNmSs6jbhjUnoyaTYuRLbQpbKw_UByI
Spotify
https://open.spotify.com/intl-it/album/3tXztbZZTbb8aEAEkKiFCj
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