Disponibile da venerdì 1° marzo su tutte le piattaforme digitali per Sony Music / Epic
Dopo i due ultimi singoli, “Essenza Nucleo” e “Teatro dell’Assurdo”, Michele Corvino, aka Karakaz, torna con una traccia dirompente e “brutalmente poetica”: “IO” è un urlo di ribellione, una presa di posizione nei confronti di sé stesso e della società in cui viviamo che nasce dall’urgenza di mettersi a nudo.
Un flusso di coscienza attraverso cui Karakaz ricerca la lucidità di rivelare la sua essenza, un istinto primordiale che irrompe nella sua furia e aggressività.
La strumentale accompagna l’attitudine della voce, un treno ad altissima velocità trainato dal testo sincero e diretto dell’artista.
“Come si reagisce all’obbligo di introspezione che la società ci richiede? Quali e quanti aggettivi servono per far capire all’esterno le nostre caratteristiche? Sono più importanti le cose che facciamo o le cose che diciamo, o meglio ancora quelle che pensiamo? Ma noi siamo quello le cose che siamo? Che facciamo? Che NON diciamo? A volte non lo sappiamo e per la maggior parte delle volte fingiamo? Tante sono le domande che mi sono posto per scrivere questa canzone. IO esprime l’insoddisfazione, la paura del futuro e di non fare o essere mai abbastanza. A volte credersi vittima e lamentarsi è la soluzione più semplice per non affrontare i problemi.”
Un flusso di coscienza attraverso cui Karakaz ricerca la lucidità di rivelare la sua essenza, un istinto primordiale che irrompe nella sua furia e aggressività.
La strumentale accompagna l’attitudine della voce, un treno ad altissima velocità trainato dal testo sincero e diretto dell’artista.
“Come si reagisce all’obbligo di introspezione che la società ci richiede? Quali e quanti aggettivi servono per far capire all’esterno le nostre caratteristiche? Sono più importanti le cose che facciamo o le cose che diciamo, o meglio ancora quelle che pensiamo? Ma noi siamo quello le cose che siamo? Che facciamo? Che NON diciamo? A volte non lo sappiamo e per la maggior parte delle volte fingiamo? Tante sono le domande che mi sono posto per scrivere questa canzone. IO esprime l’insoddisfazione, la paura del futuro e di non fare o essere mai abbastanza. A volte credersi vittima e lamentarsi è la soluzione più semplice per non affrontare i problemi.”
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