domenica 19 novembre 2023

Discografia Vastese n.324 - Gothica

Gothica – The Cliff of Suicide, CD, 2003, Cruel Moon/Cold Meat Industry
Prodotto da Gothica

A poco meno di tre anni di distanza dall’esordio discografico ufficiale “Night Thought”, pubblicato per la Cruel Moon/Cold Meat Industry, ben accolto da pubblico e critica, i Gothica tornano sulle scene con un nuovo album dal titolo “The Cliff of Suicide”.
Il progetto dei Gothica nasce tra la fine del 1994 e gl’inizi dell’anno successivo 1995. A settembre del 1995 vede la luce il primo demo, “Gothica”, con sei brani di dark/doom metal. Nel novembre dell’anno successivo la band registra un nuovo brano, intitolato “Nothingness”, che verrà incluso nella compilation “Screams From Italy” vol. 3. Nel giugno 1998 viene realizzato il secondo demo intitolato “Proserpina”. Il demo piacerà moltissimo a Roger Karmanik, soprattutto per la profondità dei testi e la relazione tra musica, poesia e immagine, tanto da offrire un contratto con l’etichetta svedese Cold Meat Industry.
Dopo il successo di “Night Thoughts”, il primo CD ufficiale di lunga durata, il duo vastese è stato capace di sfornare ancora un album di grande qualità dall’elevata qualità lirica delle composizioni. Parliamo di vere e proprie poesie scritte da Alessandra, tranne alcune eccezioni come i versi di Christina Georgina Rossetti e Pedro Calderòn de la Barca.
The Cliff of Suicide rappresenta il prosieguo del viaggio iniziato con il nostro primo Cd Night Thoughts nel regno della morte, della speranza, dei sogni, delle disillusioni”, raccontava Alessandra Santovito in un’intervista, all’epoca dell’uscita dell’album, “Siamo stati ispirati, sia per il brano che per il suo video, da un promontorio della nostra città. La natura è meravigliosa in questo luogo. In antichità, sorgeva una città dove ora restano solo rare rovine sommerse dal mare. Nel corso del tempo, ivi alcune persone si sono suicidate creando uno strano contrasto. Ogni volta che visitiamo o pensiamo a questo luogo, ai suoi tramonti, al suo mare, grande e profondo grembo, ci sentiamo vicini all'imponderabile, al mistero del quotidiano, al soprannaturale, alle anime dei morti. Il mare è nuovamente presente come metafora fondamentale. Incantatore, avvolgente e freddo come la morte, ma al tempo stesso vitale, culla di tutte le entità biologiche, protagonista di civiltà millenarie, è il luogo dove sono cresciuta”.
Alcuni brani parlano della disillusione, altri coinvolgono corpo e anima con i loro ritmi etnici. Uno di questi si intitola "Harmattan" e richiama i ritmi propiziatori degli sciamani e, soprattutto, il soffio dell'harmattan ovvero del vento caldo, secco, impetuoso che spira in Africa dalle regioni sahariane verso le coste della Guinea. È un vento benefico, può arrecare però anche gravi danni a causa dei notevoli quantitativi di polvere desertica che trasporta.
Tutti i brani sono composti e arrangiati da Roberto Del Vecchio e Alessandra Santovito. I testi sono di Alessandra Santovito.
Registrato tra il Gothica Studio e Gemelli Studio. Mixato da Gothica e Giuseppe Zinni.

Formazione:
Alessandra Santovito, voce, tastiere
Roberto Del Vecchio, programmazione, tastiere, voce
Flavia Prosperi, flauto
Claudio Di Bucchianico, oboe
Alberto Biondi, percussioni, ocean drum
Domenico Mancini, violino
Laura Vinciguerra, violino 
 








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