mercoledì 3 maggio 2023

Discografia Vastese n.300 - Noir Overlaps

Noir Overlaps – The Art Of Walking Barefoot (On Broken Glass), CD, 1998
Autoprodotto

Noir Overlaps è un sideproject di Cristiano Mucci e Panfilo D’Ercole che, dopo l’esperienza maturata nel calderone del DUBbio Sistematico, storico ensamble vastese il quale, dall’anarcopunk degli esordi, a metà anni ’90 aveva abbracciato un sound molto affine ad Almamegretta (con cui aveva anche condiviso il palco), provano a sperimentare e a registrare demotape con mezzi di fortuna.
Partendo dal cut-up e da rudimentali tentativi di campionare e sovrapporre tracce diverse, Noir Overlaps registrano alcune cassette tra cui “Entr’acte”, “Murder” e “Six figures”, per approdare ad una gestione MIDI dei suoni che permette loro di realizzare brani completamente originali. Il demotape "Obscure jazz” (1997) risente della insana passione del duo per le musiche da film e, realizzato interamente con i suoni dell'SC88 Roland gestito da Cubase 1.0 per Atari, grazie all’interessamento del critico musicale Marco De Dominicis, suscita l’entusiasmo di Ivan Iusco della Minus Habens, eminenza grigia dell’elettronica underground italiana. Noir Overlaps partecipano così con la potente “Métronome” al primo volume della raccolta Sub-Electronica e con la distesa “Desert dub” al secondo volume, entrambi editi dalla Betaform, sussidiaria dell’etichetta madre barese.


Dal 6 al 15 gennaio 1998 Mucci e D’Ercole, procuratisi grazie a Maurizio Stefàno la tecnologia mancante (campionatore, multieffetto, hard disk recording) si richiudono notte e giorno in una taverna-studio circondati da ventricine e bottiglie di Barbaresco per partorire il CD autoprodotto “The art of walking barefoot (on broken glass)”. Il lavoro, corredato da una enigmatica ed efficace copertina realizzata dal fotografo Luciano Di Lello, è uno shock per l’epoca, attualissimo nei ritmi che mescolano trip-hop, drum&bass, techno e jazz e, pur strutturato utilizzando esclusivamente suoni campionati, viene valorizzato da un assemblaggio di singolare maestria. L’arte di camminare a piedi nudi sui cocci di vetro è quella di maneggiare materiale esistente senza lasciar prevalere sull’insieme i singoli samples.

Nel tritacarne di Noir Overlaps finiscono così jazzisti classici come Sonny Rollins e Dexter Gordon, compositori come John Barry, mostri sacri dell’elettronica dell’epoca come Aphex Twin, Autechre, Photek, Coldcut, Amon Tobin e Future Sound Of London, l’abstract hip-hop di Dj Cam e Dj Krush, rappers del calibro di Public Enemy e De La Soul, icone post-punk come Lydia Lunch, P.I.L. e Pere Ubu (che ispirano il titolo del lavoro) e ciliegina sulla torta, i vocalizzi dell’inimitabile Demetrio Stratos.
Chi intende raccoglie la sfida di riconoscere i samples nei brani che Noir Overlaps snocciolano su questo godibilissimo lavoro può provare su Soundcloud all’indirizzo:
https://soundcloud.com/panf/sets/the-art-of-walking-barefoot-on

Il CD, nonostante la sua circolazione carbonara, suscita critiche molto positive e l’amico Umberto Palazzo procura al duo un abboccamento con Marco Lega del giro del Consorzio Produttori Indipendenti, che aveva già prodotto il Santo Niente e i Marlene Kuntz e che all’epoca stava operando sull’elettronica con la Dune Rec. insieme a Paolo Favati dei Pankow.
Il noto produttore invita i due a fornire nuovi materiali che, per questioni di costosi diritti, accantonino l’uso dei campionamenti, ma Noir Overlaps, bruciati sul tempo dalle uscite dei Boards Of Canada dei quali stavano battendo il medesimo terreno, vanno in letargo, e a tutt’oggi, tolte sporadiche produzioni “private” del solo Cristiano Mucci, dormono ancora.






Nessun commento:

Posta un commento