La mia città
Francescopaolo D’Adamo – Rusë Rosina, 7”, 1988, Artbit
Sono solo
a spasso in questa mia città;
sono circa le quattro
ma di andare a letto non mi va.
L'unico rumore
la fontana della Piazza.
Passa un cane bianco e nero
mi guarda e se ne va.
Coperta di stelle
quanto è bella la mia città.
Lei non sa com'è finita questa sera
ma senza parlare, lei mi ascolterà
anche se tra i vicoli bui non mi capirà
tra le chiese, i palazzi, le piccole case non mi capirà.
E tu chiusa in casa forse piangerai
per gli esami non fatti o per più gravi problemi tuoi
non mi pensare mai, non mi pensare mai,
Tanto un Paolo, un Giorgio, un Antonio, un Alberto, un altro
che differenza fa
che cosa ti importa dell'amore che uno
uno ti dà
Coperta di stelle quanto è bella la mia città
anche lei ha capito che tu non tornerai
ha spento le luci e piange insieme a me
piange di un amore che esiste solo in me.
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